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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Lanciarlo
   19.3
   ricche a traslocarsi parte a Gasoli e parte a Olitoti : ma la famiglia che più sofferse fu quella del dott. D'Avvocato.
   Coli, elett.. Gessnpaleua — Dioc. Chieti — P! c T. a Gasoli, Str. ferr. a Torino di Sandro.
   Palombaro (2319 ab.). — All'altezza di 53G metri sul mare e a 7 chilometri a ponente da Gasoli, sopra un alto colle sulla destra del torrente Avello tributano dell'Aventino.
   Ha un Istituto per prestiti su pegni, fondato nel 1840. Territorio alle falde della Maje.Ua, in generale montuoso ma fertile e producente granaglie, vino ed olio squisiti, nò mancano i pascoli.
   Cenni storici. — Fu feudo di Abamonte e di Guglielmo Gerasoto. JSTel 1G46, passò sotto il dominio del duca Giovan Battista Borghese.
   Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Chieti — P2 locale, T. a Gasoli, Str. fer>\ a Torino di Sangro.
   Hoccascalegna (2137 ab.). — Sorge a 455 metri d'altezza sul mare, a 9 chilometri a sud da Gasoli, in amena situazione con vani istituti di beneficenza, in territorio piuttosto montuoso, bagnato dal Sangro e dal rio Secco. Belle sei frazioni che comprende il Comune, quella di Capriglia è la più grande.
   11 suolo, feracissimo, produce granaglie d'ogni sorta, ulivi, viti, quercie, alberi da frutta in gran copia e pascoli con bestiame abbondante. Concerie di pelli e cuoi, fabbriche di pettini per capelli e per tessere; i pettini e gli stacci smerciami tanto nella provincia di Olitoti, quanto in quella di Campobasso.
   Cenni storici. — Il castello di Roccascalegna, da Ferdinando d'Aragona fu donato a Raimondo Annechini, lancianese e valoroso capitano di Giacomo Caldera.
   Coli, elelt. Gessopalena — Dioc. Chieti — P2 locale, T. a Casoli, Str. ferr. a Torino di Sangro.
   Mandamento di LAMA DEI PELIGNI (comprende 4 Comuni, popol. %il ab.). — Territorio in parte montuoso, ferace di olio, vino, frutta ed abbondante di pascoli.
   11 mandamento di Lama dei Peligni occupa la maggior parte delle grandi ed alte giogaie della Majella, sopra la cui superficie elevansi e molto si espandono i monti Amaro (che abbiamo già descritto), Acquavi va, Foca telo, Palommano, Altare e Giraselo con precipizi spaventosi ed enormi massi tagliati a picco.
   Lama dei Peligni (3215 ab.). — Giace a 46 chilometri da Lanciano, all'altezza di GG9 metri sul livello del mare, sulla spianata d'un colle, alle falde orientali della Majella, sulla sinistra della vallata del fiume Aventino, che scaricasi nel Sangro. A nord si eleva il monte Tari (1GGG ni.) e a nord-ovest il monte A equa vi va (2737 ni.). Ila belle chiese. Nella parrocchiale v'è un bellissimo pergamo con intagli di squisito lavoro. La ditta Vincenti e Bottai ha finalmente eseguito per conto dell'egregio artista Giuseppe Verlengia l'impianto di forza e luce elettrica di circa 200 cavalli. La luce è sviluppata in un inolino di proprietà Verlengia con una caduta di 18 metri tra i paesi di Lama, Torricella, Taranta, Collediniacine, Montenero e Gessopalena. Per ora la luce è data ai due capoluoghi di mandamento, Lama dei Peligni e Torricella Peligna, dovendosi poi estendere agli altri Comuni. La forza servirà per l'impianto di uno stabilimento di ceramica artìstica.
   La strada rotabile che congiunge Lama con Falena dovette essere per lungo tratto, specialmente sopra Taranta, tagliata nel vivo sasso che ivi scende con forte ed uniforme pendenza verso l'Aventino, d'onde il nome di l'agliata dato alla strada. Il nuovo tracciato è a un dipresso quello stesso di un viottolo largo appena un metro, aperto sin dai tempi antichi per causare una strada lungo l'Aventino, che sarebbe stata troppo difficile a farsi perchè irta di macigni, di tortuosità e di precipizi. L'antico viottolo correva sotto un acquedotto, di cui scorgonsi ancora le vestigia. A monte di Falena vedesi sgorgare impetuosamente nel letto dell'Aventino la sorgente principale di questo fiume, il quale da Palena in poi mette in moto mulini, torchi da olio e lanifici. Le nucte