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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Lanciano
   185
   tessuti finissimi ili lana e di seta e fiorirono le varie antiche industrie che abbiamo più sopra accennate; e, per ultimo, furono coniate monete sotto il governo degli Angioini: opere tutte che resero più rinomate le fiere, piti animato il commercio terrestre e marittimo e più ricchi gli abitanti. Andavano immuni (la ogni gabella le merci di qualunque genere che vi arrivavano si dai luoghi del regno e sì dai paesi esteri di terraferma e di oltremare per privilegi concessi da regnanti prima e durante il dominio normanno, confermati ed accresciuti dall'imperatore Arrigo VI, sanciti dal suo figliuolo Federico II nel 1225, conservati sotto gli Angioini e gli Aragonesi, fra cui primeggia Ferdinando I, il quale, aggiungendo nuovi privilegi agli antichi, rammentò che quelle fiere duravano da oltre mille aiuti! Oltre i regnicoli vi accorrevano gli Asiatici, gli Africani, gli Alessandrini, i Francesi, gli Spagnuoli, i Tedeschi, gli Illirici, i Greci, gli Epiro ti, i Veneziani, i Dalmati, gli Albanesi, i Milanesi, i Genovesi, 1 Toscani, 1 Romani, ecc. Codeste fiere duravano più mesi, donde il proverbio: Tu non saresti a tempo alla fiera di Lanciano, che dura un anno e tre di, volendo alludere a persona lentissima nel fare.
   Delle fiere di Lanciano scrissero molti autori dei secoli XV e XVI, fra i quali il Giovio, il Menila, il Polidoro, ecc.; ma esse incominciarono a scadere nel secolo XVII quando il conte di Benevento, viceré sotto Filippo III, ne restrìnse la durata, le esenzioni e i privilegi e quando il mercato franco di Senigallia attrasse, nel 1718, l'affluenza dei mercatanti da tutte le parti d'Europa ed anche dell'Africa.
   La floridezza di Lanciano ne addusse, nel secolo XI, l'ingrandimento. Secondo l'abate Romanelli la città era ristretta entro il perimetro di Lanciano Vecchio; primieramente fu costruito sul colle vicino un quartiere clic prese il nome di Città nuova e quindi, nell'immediato pendìo orientale, un secondo detto l'ercettoria reale e poi Sacco e per ultimo, fuori del recinto, un terzo denominato Borgo. Tracciaronsi parecchie vie e, nel 1204, fu innalzata la porta Sant'Angelo, con mura, torri, forti, fossi, ponti, come abbiamo detto in principio.
   Attestano varii documenti storici che la città di Lanciano fu eletta capoluogo di una gastaldia sotto i Longobardi ed a sede quasi stabile di un giustiziere da Ruggiero I a Carlo V; che ottenne favori, donazioni e privilegi da Federico II, da re Manfredi, da Carlo II d'Angiò, da Roberto, da Giovanna I, da Carlo III di Dura zzo, da Ladislao, da Giovanna II, da Alfonso d'Aragona, da Ferdinando X, ila Alfonso II, da Ferdinando II, da Federico II, da Ferdinando il Cattolico, da Carlo V e da Filippo I; che possedè più di quaranta feudi, di cui molti ne perde per la sua ribellione a Carlo V nel passaggio di Lautrec generale di Francesco I di Francia; e che finalmente fu spogliata della qualità di regio demanio e creata baronìa dal viceré duca di Medina las Torres, mediante la vendita fatta nel 1040 al duca di Castro per 56.400 ducati e ceduta, nel 1646, al marchese del Vasto. Ciò fu causa di un'insurrezione popolare ; furono sforzate le porte delle carceri, liberati i prigionieri, cacciati gli agenti del compratore. Il preside Tignateli! accorse in fretta con 600 soldati, volse in fuga i ribelli e ripristinò la tranquilliti che però fu di breve durata, posciachè due caporioni, di nome Carlone e Stiglia, ammutinarono molta gente e commisero gravi eccessi.
   Ricomparso, all'improvviso e con forze maggiori, il Pignatelli punì molti rei, catturò il Carlone, lo fece impiccare e pose termine così all'insurrezione. Gli abitanti però non cessarono di rivendicare la propria città contro il marchese del Vasto, impugnando la vendita di nullità, come quella che aveva manco della ratifica del re cattolico, Filippo IV. E le cose durarono così sino al 1778, dal quale anno Lanciano fu sempre considerata città regia ed arricchita di tutti i privilegi accordati alle città regie.
   UOMINI ILLUSTRI
   Tn buon numero e con molta varietà nacquero gli uomini illustri in Lanciano sì negli antichi che nei tempi moderni, fra gli altri i seguenti: Guglielmo o Guillelnio da
   ti — Ita Patria, voi. IV, parte 3\