Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (186/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (186/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   (30
   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   Pel crescere della popolazione non solo, ma delle pubbliche e private fortune ben anco, nel secolo XI, Lanciano, sino allora ristretto, come vedremo 1 il seguito, entro il perimetro di Lanciano Vecchio, fu grado grado ampliata. Dapprima fu costruito sul colle vicino un quartiere detto Città nuova; quindi, sul declivio orientale, un secondo denominato Percettori« Peate e, per ultimo, un terzo che ebbe nome Borgo. Furono aperte strade, innalzati edilizi; costruita, nel 1204, parta Sant'Angelo, con un'iscrizione in latino. Queste quattro parti, dette Quartieri, furono cinte di mura, di torri, di fossi, alle quali opere contribuirono 1 re aragonesi e segnatamente Ferdinando 1.
   Lanciano, una delle più belle città degli Abruzzi, va ornata di splendidi edilizi, fra i quali primeggia la Cattedrale.
   CHIESE
   ('.al Ir lira le (fig. lì). — Secondo la dotta descrizione del Itindi, la cattedrale di Lanciano fu edificata sopra alcuni altissimi ponti che s'incrociano sul precipizio ili una valle profonda, di che la Vergine, che vi si venera, prese il nome di Nostra Signora del Ponte. Codesto ponte, sul quale fu costruita la chiesa, dovè servire a congiungere l'antico Anxanum al piano delle Ferie e fu dedicato dal Senato e dal popolo di Lanciano all'imperatore Diocleziano, come attesta l'iscrizione. Luigi Itenzetti, in una monografìa del 1887, crede che, distrutto il suddetto ponte di Diocleziano da un terremoto nel 10S8, fu scoperta una statua della Madonna, la quale fu esposta nel bel mezzo del ponte all'adorazione dei fedeli. Nel 1138, sotto l'imperatore Lotario II, l'immagine fu difesa da un sacro recinto. Migliorata m seguito la cappella della Madonna e costruita la chiesa, ottenne da papa Bonifacio IX, nel 1397 e 1403, privilegi non pochi. La cappella fu abbellita con marmi e dipinti eleganti; la parte supcriore fu divisa, a ino' di cornicione, in tre scompartimenti; in mezzo l'artista scolpì la Natività di Gesù, a destra lo Sposalizio della Vergine e a sinistra la Natività di essa. Scendevano dalla cornice due festoni, in mezzo ai quali ammìravansi Àbramo, Davide, Salomone da una parte; Isaia, Geremia ed Elia dall'altra. Queste insigni opere d'arte, eseguite da un abilissimo, sebbene poco noto, scultore ed architetto abruzzese, Ottaviano Grandeo o Grandi di Lanciano, il quale costruì anche l'altare della Vergine del l'onte, effigiandovi i Dodici Apostoli, liVoro egregio in terracotta, furono distrutte vandalicamente da inani sacrileghe nel 1785. La statua di Santa Maria del Ponte è di terracotta, rivestita di un manto di seta, da cui pendono migliaia di voti in oro, argento e gemme. Notevole la lisonomia della Madonna somigliantissima a quella del Bambino.
   La chiesa, migliorata in seguito ed ornata nei varii secoli successivi da egregie opere d'arte, è ora, non ha dubbio, uno dei monumenti più sontuosi e più splendidi della regione abruzzese. Bella l'architettura della facciata del Michitelli, belli i dipinti dell'interno e stupendo il basamento dell'edilizio, il quale pare in aria piuttostochè sulla terra. Le pareti e le volte vanno ornate di pitture pregevoli di Giacinto Diana, soprannominato il Pozzulaniello. Di molto pregio è un pastorale di argento, lavorato a cesello e a bulino, opera del Quattrocento, esemplato dal pastorale del Capitolo di San Panfilo di Sulmona. Vi è il marchio a lettere gotiche SUL degli orafi sulmonesi.
   11 campanile coll'orologio pubblico, costruito nel 1619, è notevole pel grandioso basamento e per l'elegante architettura mista dei tre ordini: ionico, corinzio e toscano.
   Saula .Ilaria Maggiore. — Antica chiesa situata sull'area di un tempio di Apollo: ha un bel portone marmoreo ornato di altissima gradinata circolare, di colonnine a vani ordini disposte a ino' di raggi, con vaghi capitelli ed archi lavorati a fogliami ed a fregi ricchissimi distribuiti ingegnosamente. Semplice insieme ed elegante, tutto il lavoro offre nel complesso il carattere dello stile gotico, mentre rivela nei particolari lo stile neo-latino. Ne fu autore il Pelvini di Lanciano, il quale scolpì sul pilastro sinistro un sacerdote presso l'altare.