Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (185/386) Pagina
Pagina (185/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Lanciano
170
Lungo la valle che dalle vicinanze li Taranta Peligna, nel mandaniento suddetto di Lama dei Peligni, conduce alle pendici più eccelse di monte Amaro, s'incontra in prima la grotta del Bove e poi quella del Cavallone. La prima è sempre stata facilmente accessibile; quanto alla seconda era molto arduo arrivarvi fino a pochi anni fa, per essere situata nell'alto di una costa a picco lungo la quale non si poteva salire che per mezzo di corde; ultimamente però no venne facilitato l'accesso mediante un sentiero leggermente inclinato.
Ecco quanto ne scrisse il prof. De Nino nella Rivista di Pedagogia e di scienze affini, diretta dal Sergi (Roma, n° 12): t Lungo la spaziosa e pittoresca valle di Taranta Peligna, a fianco della Majella orientale, presso la vetta più eccelsa di monte Amaro, in una roccia tagliata a picco, si scorge l'apertura della Grotta dei Cavallone, altezza di 77 metri circa dal piano inferiore della roccia medesima e di metri 1357 sul livello del mare. A tale altezza, l'apertura della grotta non differisce gran che da quella di un nido di volatili. Eppure in realtà l'imbocco della grotta è alto m. 25 e largo 15. Secondo le notizie avute dal prof. Rizzatti, la grotta si dirama, inoltrandosi bizzarramente nei visceri della Majella. Il ramo principale è lungo circa 3 chilometri e altrettanto, in complesso, misurano le gallerie secondarie.
< A questa grotta, in cui prima si accedeva con pericolo di vita per mezzo di scale raggiunte, oggi, mercè l'operosità generosa di una Società che s'intitola appunto dalla Grotta, vi si può accedere persino a cavallo per mezzo di una via tagliata nella roccia a linea spezzata. Con un'arditezza ariostesea, si pensa anche d'illuminare l'interno con luce elettrica. Provvisoriamente si adoperano lumi a fiaccole. A tutto provvede la Società a modicissimi prezzi. Il paese che ospita è Lama dei Peligni. Anche i paesi vicini contribuiscono a rendere piacevole la escursione.
< Quale sarà all'occhio del visitatore l'impressione di questo maraviglioso lavoro di secoli nei visceri della Majella? Gli stalattiti, gli stalagmiti si trasformano. Invece di vedere l'opera degli stillicidii, si vedono tempii gotici, colonnati e archi acuti e frappe e candelabri e cippi e statue e mozziconi; e poi alla immaginaria scultura e architettura, subentra la vegetazione strana e scombussolata: erbe gigantesche, alberi
rovesci, frutti pendenti, fungaie rigogliose..... Qu&Fè l'origine di questi fenomeni alla
nostra vista?.....>.
»
MANDAMENTI K COMUNI DEL CIRCONDARIO DI LANCIANO
APPARTENENTI AL DISTRETTO MILITARE DI ClIIETI
Mandamento di LANCIANO (comprende 7 Comuni, con una popol. di 30.035 ab.). — Territorio in piano e colle, molto fertile in olio, vino, granaglie, canapa, orzo, avena, legumi, frutta e segnatamente fichi ed ortaglie. Pascoli con grande varietà di bestiame.
11 territorio era più vasto in addietro, ma fu ristretto nel 1814 per l'ampliamento di quello di Castelfrentano, nel mandaménto di Orsogna, e per la trasformazione delle ville di Lanciano nei Comuni separati di Mozzagrogna e Santa Maria Imbaro.
Lanciano (19.050 ab.). — A 280 metri di altezza sul mare e a 53 chilometri da Chieti, nella parte centrale della provincia, quasi ad uguale distanza dai fiumi Pescara e 'frigno, sulle vette (li tre colli, due dei quali connessi da un ponte notevole che risale al III secolo ed addiniandasi Pronte, Diocleziano. A greco prospetta il mare, da cui dista 8 chilometri in linea retta, con comodo accesso alle due vicine stazioni di San Vito Chietino e Eossacesia, sulla linea ferroviaria Ancona-Eoggia; a libeccio la Majella a circa 20 chilometri di distanza.