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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
(30 l'arie Quarta — Italia Meridionale
Nella regione denominata Rivo Secco scorgonsi ampie rovine in cui furono rinvenute monete, vasi intieri ed infranti di varia forma e pittura, pietre riquadrate, pezzi lavorati d'ottone e di ferro, ordigni ed oggetti diversi creduti a buon diritto appartenenti alla città di Tazza, fondata per avventura nella decadenza dell'Impero romano. Sopra queste rovine esistono gli avanzi del monastero diruto di San Salvatore a Majella, monastero reso celebre nel medioevo dalla dimora che vi fece Desiderio, figliuolo di un principe di Benevento che divenne poi, nel 1086, papa Vittore II. Fu poi abitato dai monaci Benedettini, i quali l'abbandonarono nel secolo XVI.
Cenni storici. — E un paese molto antico di cui non si conosce l'origine ed appartenne ili feudo alla famiglia principesca dei Colonna, romani. Sul paese, a poca distanza, sono schierati quattro colli che scendono da sud a nord come piccoli contrafforti dì una continuazione della Majella; e la contrada si chiama Coste delle prete della civita o Valli della Civita. Ivi il prof. De Nino, notò per primo parecchi avanzi di mura ciclopiche della primitiva epoca e ne diede comunicazione alla II. Accademia dei Lincei, aggiungendo altre notizie intorno a Grotta del Colle, visitata già da Moni 111 seri, dove si rinvenne la famosa lastra di bronzo con iscrizione a graffite, nota sotto il nome di Bronzo di Rapino, illustrata, fra gli altri, dal russo Zvetaieff, nelle Inscript. Italia», infcrioris dialecticae.
Coli, elett. Ortona — Dioc. Chieti — I'2 locale, T. a Guardiagrele, Str. ferr. a Manoppello.
San Martino sulla Marrucina (1507 ab.). — A 415 metri d'altezza sul livello del mare, a 5 chilometri a nord da Guardiagrele, in territorio ubertoso, sopra amene colline coltivate a viti, ulivi, gelsi, alberi da frutta e cereali con boschi, pascoli e bestiame. Vi si trova qualche bel fabbricato, ina l'aria non è troppo salubre.
Cenni storici. — Fu un feudo della famiglia Tambella.
Uomini illustri. — Patria di Tito Livio De Sancti, scrittore di scienza medica.
Coli, elett. Ortona — Dioc. Chieti — P2 e T. a Guardiagrele, Str. ferr. a Chieti.
Mandamento di MANOPPELLO (comprende 5 Comuni, popol. 11.765 ab.). — Territorio presso la vallata del Pescara, feracissimo in granaglie, olio e vino; possiede giacimenti di asfalto.
Manoppello (4661 ab.). -— Giace a 200 metri d'altezza sul mare, in regione di colline, non lungi dal Pescara e a 20 chilometri a sud-est da Chieti. In un vallone che scende da una vicina eminenza, bagnato da un torrente tributario del Pescara, e precisamente nei punti denominati Valle Romana o Fuiiticelli, si fanno le escavazioni dell'asfalto.
Appartengono al Comune di Manoppello le due frazioni di Ripa Corbaria e di Santa Maria di Arabona. Questa sta a nord dì Manoppello presso la stazione ed a sinistra del Fosso di Santa Maria, affluente del Pescara, Degna d'ammirazione è la chiesa di Santa Maria d'Arabona, ricco monumento medievale che appartenne alla badia omonima dell'Ordine dei Cistcrciensi (fig. 43). Frequentatissimo è il santuario del Volto Santo.
Cenni storici. — Ad Arabona, verso il 1490, fece sosta Alfonso duca di Calabria. Manoppello ebbe i suoi conti, uno di essi, per nome Gentile, nel 1200 fu da Innocenzo III dato per ragione familiare al minorenne Federico II. Da Luigi d'Angiò fu donato a Luigi di Savoia. Napoleone Orsini lo ebbe da Giovanna I. Sotto gli Orsini, Manoppello coniò monete d'argento. Nel 1420 si ribellò a Giovanna II e tre anni dopo si arrese a Braccio da Montone.
Uomini illustri. — Luca di Manoppello, scultore ed architetto del secolo XIII, e Giovanni Antonio Santarelli, incisore sn pietre dure, del quale ha stampata una monografia il suo compaesano cav. Camillo Blasioli.
Coli, elett. e Dioc. Chieti — P2, T. e Str. ferr.