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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni del Circondario di Chieti
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Carlo III e Ferdinando IV di Borbone, ed ultimamente, nel 1820, dalla Carboneria Napolitana.
Il beneficio delle fortificazioni in ([noi tempi pieni di pericoli pei paesi scoperti, venne risentito quasi subito dopo ch'esse furono compite; imperocché nel 15GC passò, proveniente dall'isola di Scio, un'armata turca di 105 galee, comandata, sotto gli ordini di Solimano, da Piali Pascià ; e Pescara, presidiata dal duca d'Atri, Giovan Gerolamo Acquaviva, rimase invitta. Invece Francavilla, Ortona, San Vito, Vasto ed altri castelli, rimasti indifesi per la viltà di Gian-Blanos governatore d'Abruzzo, furono posti a sacco e fuoco da quei barbari, che menarono via e di robe e di gente quanto ne potettero sulle galee, guastando e minando d resto.
Verso la mela del secolo XVII già si trova Pescara m notevole progresso, avendovi preso temporanea stanza il preside della provincia Pignatelli, destinato a rimpiazzare il duca di Castelnuovo ; quando costui, a seguito della rivoluzione promossa da Masaniello, era divenuto incompatibile nella città di Chieti per avere tentato d'infeudarla. Ed il Pignatelli in Pescara ricevette l'arcivescovo, venuto di persona da parte del duca, a trattare di una breve proroga per la di lui partenza.
Nell'estate del 1707, durante la guerra per la successione ili Spagna, ha resistito quasi due mesi alle truppe austriache. L'assedio veniva diretto dal conte Wallis, venuto colle sue genti dalla parte di Spoltore. Egli fece costruire un ponte, detto di San Bernardo, a mezzo miglio dalla fortezza, in luogo riparato dal tiro dei cannoni, e di là dispiegò le truppe al generale investimento. E pei' togliere ogni speranza di vet-
tovagliamento costrusse due fortini, uno per ciascun lato della foce : al che gli assediati di nottetempo audacemente risposero, costruendone un terzo nel mezzo, sulla cosidetta Isola dei cannizzi, circondandolo di lane e munendolo di sei uomini. 11 28 agosto vi fu tregua, trattandosi patii di resa II G settembre le ostilità furono riprese sino al 13, in cui si accettarono onorevoli capitolazioni. Furono trovati nella piazza 49 cannoni, 2 mortai, 450 barili di polvere, 4000 palle cannoniere, molle granate, moschetti, pistole e simili, oltre 400 cavalli e viveri per un mese.
Ed anche più valida fu la difesa clic vi fecero gli Austriaci nel 1734 contro le truppe ili Carlo di Borbone, che durò ugualmente nove settimane e costò agli assediatiti immense fatiche, ti generale Torres non abbassò la bandiera imperiale prima clic fosse aperta larga breccia, e tanto agevole da uscire per essa col presidio il 29 luglio ; onore che ottenne dal nemico in premio del suo valore.
Nel dicembre del 1798 la fortezza di Pescara non arrestò il passo ai soldati della Repubblica Francese, che sotto ii comando del generale Duhesne si recavano a Napoli; ed ebbe vanto di ergere, tra i primi in queste provincie, l'albero della libertà.
Per contro, l'anno appresso, soverchiando l'esercito scellerato della Santa Fede, caduta Napoli, l'idtimo vessillo della Repubblica Partenopea venne ripiegato ili Pescara con decorose capitolazioni. Ne era comandante 1 indomito eroe Ettore Caraffa dei duchi d'Andria conte di Ruvo, il quale, benché avesse pattuita libera l'uscita e coll'onor delle anni, venne proditoriamente catturato.
Uomini illustri. — La città di Pescara è orgogliosa di avere dato a quella Repubblica il ministro della guerra, Mantlionè, non meno del Carata, fiero martire della libertà, il quale ora, col suo nome immortale, illustra la maggiore via di questa sua terra nativa. Qui nacque e vi fu battezzato il 23 ottobre del 17G1 coi nomi di Gabriele, Maria, Vincenzo, Ilarione. Piasti narrare di lui, che inviato dal Governo al capo delle armi francesi, generale Cliampionuet, onde rappresentargli il pubblico malcontento, ed accolto da costui con provocante contegno, gli ricordò altamente che i Francesi in Napoli erano entrati da amici, altrimenti non l'avrebbero potuto, e conchiuse: < Esci, per farne prova, dalle mura, e ritorna se puoi: quando sarai tornato imporrai debitamente taglie di guerra, e ti si addiranno sul labbro il comando e l'empio motto, poiché ti piace, di Brenno ». Cosi leggesi nell'istoria del Colletta.
Coli, elett. Ortona — Dioc. Chieti — P2, T. e Str. ferr.
Ripa Teatina (2991 ab.). — All'altezza di 195 metri sul livello del mare, a levante e a G chilometri da Chieti e a libeccio a 9 chilometri da Francavilla al Mare, sorge sur un' altura alle cut falde scorre verso ovest il torrente Aleuto. Palazzo Municipale, Monte di pietà e Congregazione di carità. Nella chiesa parrocchiale si conserva un reliquario quadrangolare, opera finissima del Rinascimento. Territorio in piano e in collina, fertile, salubre e con buone acque potabili.
Cenni storici. — Ebbe nome anticamente di Cetstrum Theate dalia vicina città. Nelle contrade Casale di San Nicola e Casale di Sun Felice, il prof. I)e Nino scoperse parecchie antichità dell'età romana, descritte nelle Notizie degli scavi comunicate alla R. Accademia dei Lincei nella seduta del 5 ottobre 1891?,
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