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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (30 l'arie Quarta — Italia Meridionale
   Mandamento di FRANCA VILLA AL MARE (comprende 5 Comuni, popol. 18.733 ab.). — Territorio bagnato dal Foro e dall'Alcnto, clic attraversano la pianura per poi scaricarsi nell'Adriatico, feracissimo in granaglie, olio, vino, agrumi, frutta, lino, legumi, ortaglie e pascoli con bestiame abbondante, da cui ritraggonsi formaggi e latticini di ogni specie.
   Francavilla al Mare (57G3 ab.). — A soli 41 metri di altezza, in situazione amena presso la spiaggia dell'Adriatico (donde il nome), sopra un colle, in aria salubre e con ampio orizzonte, a 17 chilometri a greco da Chieti. Parecchie chiese, fra le altre quella di San Franco, ove si conserva imo dei più preziosi ostensorii di argento dorato e smaltato, opera di Nicola da Guardi agre! e, del 1413. Notevolissimo anche un incensiere dello stesso secolo. Scuole ed istituti di beneficenza. Ragni di mare, fabbriche di cremortartaro, di olio d'uliva, di paste alimentari, di mattoni; tipografia.
   Commercio di prodotti agrari per mezzo della vicina spiaggia del mare, che sten-desi a scirocco da Pescara ed olire un buon ancoraggio ai bastimenti, principalmente di cabotaggio. La linea ferroviaria Ancona-Foggia-Biindisi vi fa stazione fra Pescara ed Ortona. La località è frequentata per i bagni di mare.
   Cenni storici. — 11 re Federico fece dono, nel secolo XVI, di Francavilla al Mare con ampia giurisdizione a Costanza D'Avalos D'Aquino, contessa di A corra, alla quale fu poi anche confermato da Ferdinando il Cattolico. 11 costei tìglio Alfonso, possessore per cessione di tutti gli averi della madre, vendè, per 5U00 ducati, Francavilla ad un Caracciolo di Volturara e il paese, dopo di essere passato in possesso di Consalvo di Palma, tornò ai D'Avalos. Nella contrada Cerreto, il prof. De Nino e nell'altra di Santa Cecilia lo stesso De Nino e il cav. V. Zecca, scopersero notevoli avanzi ili antichità.
   Uomini illustri. — Patria di Nicola Spaccapietra, primo presidente di Cassazione.
   Coli, elett. Ortona — Dioc. Cliietì — P2, T. e Str. ferr.
   Ari (19S8 ab.). — A 280 metri di altezza sul mare, a 12 chilometri a sud-est da Chieti, sopra un'altura in aria purissima e con territorio ferace, particolarmente di cereali e di olio. Fabbriche di olio d'uliva, di paste alimentari, di laterizi e di calce.
   Cenni storici. — Fu successivamente un feudo delle famiglie De Aro, De Vega, Di Palina, Caraffa e Ramignano.
   Coli, elett. Ortona — Dioc. Lanciano — P2 a Canosa Sannita, T. a Chieti, Str. ferr. a Francavilla,
   Pescara (0355 ab.). — A pochi metri di altezza sul maro, alla destra del Pescara e a 15 chilometri da Chieti, nella pianura fra i colli Pizzuto e Carpino, clic sporgono ai due lati del Pescara verso il mare; contrafforti l'uno della Majella, l'altro del Gran Sasso d'Italia. Giace, sul sito dell'antica Aterno, celebre città dei Frentani, alla foce del fiume Pescara-Aterno, presso Castellammare Adriatico, la stazione ferroviaria più importante sulla gran linea Ancona-Foggia, lungo il litorale adriatico. Il Pescara vi si attraversa sopra un magnifico ponte in ferro, in una sola travata, la cui lunghezza è di 64 metri, l'altezza dì 5,25 e la larghezza di 4 metri; l'altezza poi sul livello delle magre al piano delle guide è di 7 metri.
   Come già abbiamo visto in addietro, l'Ateruo, che piglia il nome di Pescara a Popoli, segnava i contini dei Frentani e, al dir di Strabone, dei Vestim e dei Marru-cinì, ma verso i monti. Esso ha le sue fonti nel luogo detto Peschiera presso Aringo in provincia di Aquila ; presso questa città è già ricco di acque e, dopo formate scorrendo alcune isolette si raccoglie, presso Stille in un solo volume, e, dopo bagnati i territori di Fagliano, Goriano Valli, Acciailo, Rajano, Molina e Pentium, scende a Popoli, ove piglia il nome di Pescara e dà o riceve il nome dalla città omonima, di cui stiamo trattando. Copiosissimo d'acqua solca la grande pianura niarrucina sotto San Valentino e, serpeggiando e ricevendo influenti dalle due sponde, va a mettere foce nell'Adriatico, toccando il lato sinistro di Pescara, di cui forma il porto fluviale.