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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   archi, a tutto sesto e di stile romano, appartengono ai ri,stauri eseguiti dopo il suddetto terremoto, tranne i due superstiti che volgono leggiermente all'acuto.
   Meritano attenzione quattro bellissimi freschi sull'intonaco di alcuni pilastri. Nei tre primi a sinistra un SaniAntonio abate, una Vergine col Putto e un San Cristoforo colossale, il meglio conservato. In uno dei pilastri a destra l'altro fresco a tre riquadrature. Nella più alta un Deposto dì Croce e, in quella di mezzo, le Donne pietose che apparecchiano gli unguenti pel defunto divino. Nella più bassa Gesù nel Limbo che ne trae fuori i Patriarchi. Codesti freschi sono importantissimi come lavori del secolo XIII. L'abside, osservato esternamente, sebbene arieggi una certa antichità, tuttavia sembra lavoro del secolo XVIII. E ben conservato, con una finestrina in mezzo a due angeli scolpiti. La lunghezza della chiesa dal fondo dell'abside alla soglia della porta è di in. IH,90 e l'altezza della facciata, dalla cima al fondo, è di metri 14,55.
   La chiesa di San Tommaso di Caramaiiico è ora in uno stato lagrimevole di deperimento e ì ristori, eseguiti senz'arte in varii tempi, non valsero a conservarla. Vi hanno riparato in parte alcuni altri ristauri eseguiti in questi ultimi anni. Dalla leggenda puossi ragionevolmente arguire che nel luogo ove sta sorgesse un antichissimo tempio cristiano in gran fama di santità, il quale poi, forse guasto dal tempo, fu trasformato nella chiesa suddescritta. Secondo !a tradizione la chiesa fu posseduta dai Benedettini di Casalina, i quali la cederono in seguito ai Celestini, che la possederono infatti sino al 180G, quando fu decretata la soppressione degli Ordini religiosi nel reame di Napoli I Celestini vi ebbero inoltre un convento addossato all'ala sud-est della chiesa, il quale è ora ni rovina.
   La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, dentro l'abitato, è anche monumentale. Vi si conservano opere d'arte d'immenso valore, fra cui un ostensorio, alto ni. 0.8G; la statuetta tl<ì\Y Assunta d'argento dorato, cesellata e smaltata, alta m. 0,72 e due trittici di legno. — Nella chiesa dei Cappuccini vi è un paliotto di cuoio con disegni a ferro caldo. — Nella chiesa di San Nicola di Bari vi è una croce d'argento, cesellata e smaltata, del 1489, opera dell'agrionese Giovanni Bizio clie probabilmente studiò nella scuola di Guardiagrele. I detti oggetti furono descritti dal prof. De Nino ed elencati nel Catalogo generale e nazionale delle opere d'arte. Lo stesso dicasi di un dipinto su tavola che si conserva nel palazzo Municipale!
   Acque minerali. — Caramaiiico è conosciuto per le sue acque minerali. Nel villaggio di Santa Croce, dipendente amministrativamente da esso, sgorga un'acqua minerale, molto apprezzata ed adoperata, in ragione di 90.000 litri ogni 24 ore, la quale vuoisi contenga gas acido solfidrico, bicarbonati di calce e di ferro e solfato di calce. Quest'acquai classificata fra le sol fu reo- ferr agi uosa ha un'azione diuretica e torna vantaggiosa nelle varie discrasie (alterazione nella composizione del sangue) umorali, nelle fisconie addominali, nella blenorrea, nelle eruzioni esantematiche, ecc. Adoperasi eziandio per bagni nelle affezioni cutanee e in altre malattie.
   Nello stesso Comune di Caramaiiico scaturisce un'altra sorgente anch'essa solfureo-ferruginosa, detta del Pisciar etto, la quale, dicesi, contenga ì solfati di calce e di magnesio e i cloruri di calcio e di magnesio. E diuretica e leggiermente catartica. Oltre di ciò sgorga ancora nel territorio l'acqua solfurea cl'0rfe, valevole contro le malattie cutanee. Tanto essa quanto la suddetta del Piseiarello non adoperatisi che per bagni.
   L'acqua minerale di Caramaiiico fu premiata con medaglia d'oro nel Concorso agrario d'Aquila e con menzione onorevole nei Congressi internazionali d'idrologia e climatologia di Biarritz (in Francia) nel 188G e di Bologna nel 1888. Quest'acqua si vende nelle città principali degli Abruzzi e ìli altre Provincie e va annoverata fra le migliori.
   Cenni storici. — Varii villaggi formavano parte in addietro del Comune di Cara-manico, il quale fu un feudo successivo dei D'Aquino, dei Colonna, di Giovanni de Marole e in seguito di bel nuovo dei D'Aquino, dei quali vi è un avanzo di castello medioevale.