Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (167/386) Pagina
Pagina (167/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni dei Circondano di Chieti
101
provincia. Yarii istituti di beneficenza. Fabbriche di panni grossolani, mulini, tintoria e inaglio pel rame. Esportazione dei prodotti locali.
Famosa è la festività di S. Margherita martire, in cui si rappresenta un'invasione turca con la relativa vittoria dei cristiani. Così la narra il prof. De Nino:
« A fffimagna, ogni anno, il 13 luglio, si fa la festa di Santa Margherita Martire. Lungo il Viale clic prende nome dai fa Regina Margherita, si rappresenta una invasione ili Turchi.
« Un trenta giovani, quando più, quando meno, si vestono da soldati turchi. Hanno i loro ufficiali con un Pascià. Ordinati a schiere, vanno a situarsi in fondo al viale. La processione con la statua della Santa esce dalla chiesa, passa sotto l'ureo Vittorio Emanitele, e si ferma da capo al viale.
« Intanto, alla sinistra di c.lii, dallVlrco Vittorio Emanuele, va in giù, è stata sospesa orizzontalmente una lunga trave, fasciata di stipa bituminosaedi paglia.
« La statua aspetta I Turchi fanno esplorazioni, prima dì avanzare. Precede un drappello. A metà della via, il capo del drappello accende un fascetto di paglia: quello è il segnale, perchè, essendo la strada sgombra, l'esercito può venire innanzi.
« Di fatto, l'esercito si avanza guardingo. Ma però,
quando sta per avvicinarsi alla statua di Santa Margherita, 1 festaiuoli fileno fuoco alla trave, la quale, infiammata che è, raffigura, ima lingua di fuoco. 1 Turchi allora cominciano a tremare e indietreggiano. La Santa li persegue; c quando vede i Turchi messi in foga, torna indietro processioiiahiiente e alla line va a riposarsi in trionfo nella chiesa. E li non si muove : tutto al più, aspetta.
« 1 Turchi, riavuti dallo spavento e scossi dalla grazia divina, si risolvono di recarsi ad adorare la Santa. Dunque procedono innanzi risoluti e in buon ordine. Non si spaventano a passare sotto l'/l reo terribile di Vittorio Emanuele; percorrono il paese sempre in cerca delia Santa.
« E vengono in ultimo a sapere che la Santa vuole in chiesa l'atto sincero della conversione. I Turchi entrano in chiesa e donano alla Santa un ramo di palma. La vittoria a Lei; e quindi un grosso appetito ai Turchi n.
Cenni storici. — Nel UGO, per opera del capitano di ventura Niccolò Piccinino, Villamagna si diede al partito di Giovanni D'Angiò, competitore di Ferdinando lf d'Aragona.— Nei dintorni, il prof. De Nino scoperse molte antichità, specialmente alle contrade Sant'Andrea e Santa Maria degli Angeli o Viano di Mare, come può vedersi negli Atti dell'Accademia dei Lincei, nelle Notizie di gennaio 1897. Dicono che da Pian di Mare derivò Pian di Maina e quindi Villa Magna.
Coli, elett. e Dioc. Chieti — P2 locale, T. e Str. ferr. a Chieti.
Mandamento di CARAMANICO (comprende 5 Comuni, popol. 9120 ab.). — Il territorio stendesi nella valle di Caramanico, detta anche di San Leonardo, che li a una lunghezza di circa 20 chilometri, forma il confine fra il monte Morrone e la Majella ed è bagnato dal torrente Orte con un alveo assai profondo. Vino, foglia di gelsi e pascoli nelle alture.
Caramanico (50G7 ab.). — Sorge a libeccio e a 40 chilometri ila Chieti, all'altezza di 580 metri sul livello del mare od ò fronteggiato a sud-est dalle diramazioni della Majella, a ovest da quelle del Marrone e a nord da un ripido colle. Chiesa monumentale di San Tommaso di Caramanico, lontana dall'abitato, descritta ampiamente dal P. Bernardi di Montecassino e riferita dal Binili, da cui la compendiamo. È a tre navate con pavimento a tre ripiani in pessimo stato ili conservazione. La facciata è tutta di pietre regolari comuni, ben connesse e levigate. Ila tre porte che danno adito alla chiesa e sopra la maggiore è un finestrone tondo fregiato nel mezzo con colonnini ili pietra sui quali sono basati archetti semicircolari, anch'essi in pietra. Sulla porta a destra urta bella finestra ad arco con quattro eleganti colonnette che la sostengono; sulla porta a sinistra fincstretta oblunga e senza fregi. Gli stilliti e gli architravi delle tre porte vanno ornati ili molte figure e di foglie di viti con grappoli. Lo stile della facciata è veramente lavoro del secolo XII, sì che l'edifizio vuoisi considerare un monumento importantissimo e meritevole di essere conservato.
L'interno della chiesa, che serba ancora ciò che fu risparmiato dal terremoto dell'anno 1706, è in perfetto accordo con lo stile andiitettonico della facciata. Tutti i pilastri, in un con la colonna che stanno a destra di chi entra, sono del 1200. (ili
21 — la I»utrlu, voi. IV, pnrte 2».