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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (30
   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   codice o messale miniato è di sole 223 carte e fu dato in dono alla chiesa dal munifico Guido de' Medici, eletto vescovo il 2 gennaio 1528 e morto a Roma nel 1537. Tutte le miniature di questo codice sono di somma finezza ed eleganza, afferma il Dindi che le esaminò per minuto, con meravigliosi capilettere ad oro e colori, intrecciate ad angeli, fiori e fogliami del più puro Rinascimento! È probabilmente opera dell'insigne Giulio Glovio, principe dei miniatori, o di qualche suo allievo.
   Sin dal tempo di Leone X l'Università di Chieti aveva inviati a Roma suoi ambasciatori per chiedergli d'innalzare la chiesa al grado di metropolitana. Ma solo per
   intercessione di Carlo V e per le premure del vescovo Felice Trofinio, papa Clemente XII, nel pubblico Concistoro del 1° giugno 152G, dichiarò metropolitana la Chiesa teatina, la quale ebbe per suffraganee le chiese di Lanciano, di Civita di Penne, di Atri. Soggiungeremo qui che da Teate (nome antico di Chieti) prese il nome l'Ordine dei Teatini, fondato dal suo arcivescovo Gian Pietro Caraffa, che fu poi papa Paolo IV.
   Saiit'A(,a(a. — Tommaso, eletto vescovo di Chieti da Onorio IV nel 128G, pose, nel 1288, la prima pietra di questa chiesa, situata nell'interno della città, nel rione Trivigliano. Ciò è attestato da un'epigrafe scolpita in una lastra marmorea, iaartSifffiiiiff Alialo. — E una chiesa antichissima, edificata nel 1275 da Frat'Angelo Manni dell'Ordine di Vienna, come sta scritto sopra una pietra posta a guisa d'architrave sopra la porta (fig. 39). La chiesa è ora ammodernata con pessimo gusto.
   San Domenico. — Gerolamo Nicolini, nella sua I[istoria della città di Chieti, congettura che j. questa chiesa fosse fondata nel 1279. Napoleone
   ?lieti• Porta della chiesa di S. Antonio Abate degli Orsini, conte di Matioppello, fece costruire, (da fotografìa). nel 13G7, la quarta parte del chiostro, in mezzo
   al quale è una cisterna fatta da Sant'Antonino.
   Chiesa ilei fonaci Celestini alla ('.ivitclla. — Fu fondata verso il 1295, al tempo di San Pier Celestino dalla città di Chieti, coadiuvata da molti cittadini, come rilevasi da un inventario delle possessioni del monastero composto, nel 1G23, sotto l'abate I). Maurizio da Salerno e da una Rolla di Benedetto XI del 1304, in cui ricordasi, fra le altre chiese, questa di Santa Maria de Civitellis. Nel 1321, Francesco di Chieti, priore, fece eseguire la porta marmorea, nel cui frontespizio è una testa del Salvatore e sotto di essa un'altra di re creduta di Carlo II, il quale governava allora il reame di Napoli ed era dìvotissimo di San Pier Celestino. Della chiesa di Santa Maria di Civitella non rimane che questa porta, la quale ha la stessa forma e le stesse scolture di quella di Sant'Antonio, tranne che è meglio conservata. Del rimanente, la chiesa, del pari che tutto l'edifizio annesso, l'antico chiostro, fu trasformata in caserma.
   San l'aulo (fig. 40). — Parte di un antico tempio pagano creduto da alcuni sacro ai dioscuri Castore e Polluce, e da altri ad Ercole o a Diana, per esser prossimo all'anfiteatro di cui queste deità erano tutelari. Credesi che l'edifizio stupendo fosse innalzato da il. Ve zio Marcello, procuratore degli Augusti. Caduto il paganesimo, il tempio fu dedicato ai Santi Pietro e Paolo. Di fianco alla chiesa si notano ancora gli antichi muri ad opera reticolata e nel sotterraneo si scorgono avanzi di affreschi medioevali.