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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
(30 l'arie Quarta — Italia Meridionale
di farse grossolane assai rassomiglianti probabilmente alle odierne di Pulcinella e Arlecchino. Nel trapiantarle a Iìoina esse furono tradotte certamente in latino; ma, quantunque Strabone vada probabilmente errato parlando delle Favole Atellane de'giorni suoi come sempre rappresentate a Roma in lingua osca, è naturalissimo supporre ch'esse orano sempre rappresentate in codesta lingua nella Campania finché essa continuò ad essere di uso comune in quella parte d'Italia.
1 Frentani.
Popolo antico dell'Italia Centrale, occupava il tratto, nella costa est, della penisola dall'Apennino all'Adriatico e dalle frontiere dell'Apulia a quelle dei Marrncini, Confinava a ovest coi Sanniti, coi quali era strettamente connesso e dai quali toglieva origine : di clic Srillace assegna ai Sanniti tutta quella linea costiera dalle frontiere dell'Apulia a quelle del Piceno. I loro precisi confini sono meno chiaramente definiti e v'ha molta discrepanza sulle relazioni de'geografi antichi. Larino, col suo territorio (stendentesi dal ìììicrm-Tifernus al Fortore-Fratto), e qualificato da alcuni scrittori, fra cui Tolomeo, una città dei Frentani, mentre l'opinione più generale lo includeva nell'Apulia, facendo per tal modo il Hiferno il limite dei due paesi. Il confine settentrionale dei Frentani è incerto del pari; cosi Strabone come Tolomeo lo fissano al fiume Sangro (Sagrm), mentre Plinio estende 1 loro limiti sino all'Aterno (Pescara); e, secondo Mela, eglino possedevano le foci di codesto fiume in un con quella del Mutrinus, ora Piomba.
Ciò al fermo è inesatto e Strabone ci dice distintamente che. i Marrucini occupano la sponda destra dell'Aterno fino alla sua foce, mentre i Vestini possedevano la sponda sinistra; quindi il primo popolo doveva essere frammezzo ai Frentani e la foce dell'Atenio. La relazione di Plinio è però più prossima al vero di quella di Strabone e di Tolomeo; dacché è certo che Ortona ed Anxanum (ora Lanciano), situate ambedue molto a nord del Sangro, erano città frentane. Lanciano è invero assegnato da Tolomeo ai Frenlani, mentre Strabone qualìfica Ortona loro porto o stazione navale ma collocandola erroneamente a sud del Sangro. Quindi i loro confini non dovevano distare gran fatto dall'Aterno quantunque senza metter capo a questo fiume.
A ovest i Frentani non erano probabilmente separati dai Sanniti da alcuno ben definito confine naturale, ma occupavano i bassi declivi della Majella del pari clic la regione a colline che stendesi da essi all'Adriatico, mentre i gioghi più alti e centrali erau compresi nel Sannio.
Essendo cosi intricato e quasi insolubile il problema dei confini degli antichi popoli dell'Abruzzo, specialmente nella parte inferiore del Sangro, gli editori della Patria hanno creduto di far cosa grata ai lettori, chiedetela al prof. De Nino, conoscitore della topografia abruzzese, il suo parere su questo intricato tema. Egli risponde che, in quanto al confine meridionale tra i Frentani ed i Peligni, il Sangro decideva tutto. Strabone dice: Inter Ortonium autem et Amiternvm, mediusSugrus excurrU amnis, Fercntunis a Pelignis separans (lib. V). E Tolomeo : Pelignoi um Sari /Invìi ostia, Orlon (lib. III). E continua: A chiarire dove terminavano 1 Peligni nella parte inferiore del Sangro, cioè a oriente e a settentrione, coi Frentani e coi Marrucini, giova ricordare questo passo di Plinio: In ora Frentanorum a Tiferm /lumen Trinimi portuosum, oppida flisloniumt Buca, Orton, Atenius amnis. Intus Anxani cognomini Frentani, Carentini supeniat.es et infernales, Larinenses, etc. (lib. III).
I Carentini o, meglio, Sarcntini, come rettificarono i putrii storici, fra cui il Romanelli, abitarono lungo il corso del Sarus o Sagrus, inferiormente e superiormente. Siceliè i Frentani clic abbracciavano anche i Carentini, risalivano il Sangro, forse più alla destra che alla sinistra, posto clic il detto fiume dovesse servire di confine ai Peligni.
Ma, se i Peligni a mezzogiorno avevano per confine il Sangro, quali erano i loro termini a oriente verso il mare? Io ho detto in altra circostanza la mia opinione a tal riguardo: ed è che il lìmite più naturale verso levante è tracciato dalla confluenza dell'Aventino nel Sangro. Deve però avvertirsi clic alla sinistra dell'Aventino, nella parte superiore, si getta il fiume Verde che scaturisce presso Fara San Martino. Ora i confini orientali dei Peligni andrebbero segnati in prima, come si è détto, alla confluenza dell'Aventino nel Sangro, e poi verso le sorgenti del Verde, vale a dire, nella parte montagnosa. E continuando sempre nella parte montana, verso greco e verso