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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   principali degli alleati italici. Ma prima del termine, dell'89 av. (I. furono sconfiIti-c ìlloro territorio f'u devastato da Sul,ticio, luogotenente di Pompeo, c sottomessi [meo appresso dallo stesso Pompeo.
   I Carnicini furono ammessi in (pici tempo alta franchigia rninana e si confusero tostamente nella condizione ordinaria dei sudditi italiani di Roma. Quindi e clic il loro nome occonc in seguilo raramente noli istoria, quantunque sia mentovato incidentalmente da Cicerone del pari che da Cesare che traversò il loro territorio nella sua marcia da Coifinio nell'Apulia. Nel 43 av. C. altresì furono dei primi a dichiararsi contro Antonio.
   Da lotte queste milizie chiaro apparisce elle i Marruciiii conservarono sempre, la loro esistenza municipale ijtial popolo separalo, e noi apprendiamo dai geografi che tale continuò ad essere il caso anche sotto l'Impero romano; ma il nome andò grado grado in disuso. Come quello dei Vestini il loro territorio fu compreso nella quarta regione d'Angusto; nella distribuzione successiva delle Provincie non e chiaro a chi fosse assegnato, essendo clic il l.ìbcr Coloniarum comprenda Teate (Chieti) fra le Civitules Piceni, laddove Paolo Diacono l'attribuisce, in un coi Fienlaiti, alla provincia del Sannio.
   II territorio dei Marrucini (/Iger Marnicinits), comecché ili poca estensione, eia fertile e, per la sua situazione a est degli Ajfcniiini e declinanti! al mare, godeva di mi dima assai pili mite di ipiello dei vicini Peligni Esso produceva perciò (dio, % ino e grano in copia, e pare andasse rinomato per la squisitezza de' suoi frutti e de'suoi vegetali. Ei parrebbe andasse soggetto ai treninoti ; e (pumii ]>rol>nbilmcnte l'apprensione ili Stazio elio le montagne dei Marrucini fossero colpite da una catastrofe simile a quella che aveva desolato recentemente la Campania.
   L'unica città importante dei Marrucini era Tea te, ora Chieti, che alcuni scrittori dicono fosse la loro metropoli, o città principale. In un periodo posteriore il suo distretto municipale comprendeva l'intiero territorio dei Marrucini. — Inlerprumium, stazione sulla via Claudia Valeria, fra Coi lìuio c Teate, ricordata negli Itinerari ed ora Daterìa di San VitÌMlino o Iìadia di San Clemente a Casauria, non fu mai altra clic un vicus o ullaggio nel territorio ili Teate se si ammette la prima ubicazione; nel territorio Vestino, se si ammette la seconda. Per la seconda ubicazione, rimandiamo il lettore alla Relazione del prof. De Nino, edita dalla 11. Accademia dei Lincei nelle Notizie, fascicolo di novembre 1895.— Segue poi l'ollttium, che, ricordato da Diodoro quale una città dei Marrucini assediata nel 311 dai Romani, è intieramente sconosciuto. — Atermnn, alla foce dell'attuali! Pescara, serviva di porto ai Marrucini ma apparteneva ai \ ostini
   Gli Osci.
   Ma prima clic dai Mirnieini la provincia di Chicli fu abitata dagli antichi Osci. Di luogo in luogo furono dissotterrati scpolcn coperti o di sassi o di tegoli con iscrizioni iguole, bassorilievi in terracotta, rozze aniiadure, statue grossolane inghirlandate o di fronde di Ulivo o ili corimbi, o ili edere, altre bendate o barbute — opere presunte di pertinenza degli Osci, primi abitatori, dei quali giova toccare qui due parole.
   Gli Osci od Opiei (Opscus, nella forma originale sempre adoperata da Ennio) furono un popolo del-lltalia Centrale che in un periodo antieliissirno par fosse sparso sopranna parte ragguardevole della penisola. Per quanto 6 dato appurare, furono gli occupanti piiniordiali — nel tempo più remoto di cui abbiamo qualche notizia plausibile — della porzione centrale d Italia, dalla Campania e dai conlìni del Lazio all'Adriatico; mentre a sud confinavano con gli Enotrii clic l'avvi ragione di considerare quale una tribù pelasgica.
   In siffatta estensione gli Osci furono successivamente debellali e ridotti ili soggezione da tribù bellicose denominate Sabini o Sabetli, i quali scesero dalle alte montagne apcnninielie a nord del territorio allora occupato dagli Osci.
   L'attinenza fra i Sabelli e gli Osci è oscurissima ; ina è probabile che i primi fossero relativamente scarsi di ninnerò ed adottassero la lingua del popolo conquistato, posciaclie noi sappiamo clic il linguaggio così dei Campani conie dei Sanniti nei tempi posteriori era Osco. Clic esso si rimanesse puro o fosse sino ad uri certo punto modificato dal linguaggio dei Sabelli — clic era