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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
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l'arie Quarta — Italia Meridionale
Fig. 36. — Pentirmi (Lìiisilica di San Pelimi) : Cappella di Sant'Alessandro.
Nel 1104 il vescovo Gnalterio die mano ad un nuovo editi/io ed abbellì la cattedrale. La nuova chiesa, addossata alla suddetta di Sant'Alessandro, fu ultimata nel 1124. Il vescovo tolse le ossa di San Pelino dal luogo primitivo e, dopo di averle esposte por dodici giorni alla venerazione del popolo, le depose nella nuova chiesa, come attesta una iscrizione in versi latini scolpita sul marmo e riferita dall'Ughelli.
Incendiata nel 1129, fu ristaurata ed abbellita nel 1280 per opera del vescovo Egidio, come dice una iscrizione latina in versi leonini, la quale ci dà notizia di due artisti ignoti: un Benedetto architetto ed un Berardo scultore. Nella basilica di San Pelino ammirasi tuttodì il pulpito od ambone, monumento assai pregevole, del quale piuttosto che una descrizione, daremo una riproduzione (fig. 37).
Coli, elett. Popoli — Dioc. Solmona — P3, T. e Str. ferr.
Corlìnio,
Carfinhm, Peìignovum mctropolim (come la chiama Strabene) o capitale dui Peligni, sorgeva nel luogo stesso della odierna Penlima.
Strabonc ce ne ha tramandato ì fasti divisi in tre diverse epoche, vale a dire quando i Peligni diedero di piglio alle armi contro i loro nemici per difendere la propria indipendenza, quando unironsi ai Romani combattendo con ossi e condividendo le loro vittorie e quando, chiesta la cittadinanza romana e Don ollgtmlala, unironsi alla celebre cospirazione contro di Roma ordita dai Alarsi. Allora fu scelta Gurlinio per metropoli dei popoli allearli, per centro delle ordinanze generali, per asilo della libertà contro l'oppressione della lìrpulildica romana ed ebbe il nome d Italica come ritraesi dalle monete coi tipi della federazione, da Stnibone, da Velleio Palercolo e da altri.
Occupava Corlìnio a quei tempi molta estensione di terreno; ma non quanto si favoleggia da alcuni. Fortissimo oppido lo chiamano gli storici, ma non amplissimo. La città occupava l'attuale paese, distendendosi verso la Madonna delle Grazie e verso la contrada Civita nel versante. dell'Aterno, fino alla cattedrale. Rimangono avanzi di colomliarii, edilìzi pubblici e privati, acquedotti, ecc. (I).
(1) Nel luogo ove sorgeva Corfinin — dice il Dindi — furono dì recente eseguiti degli scavi per ordine del Ministro dell'istruzione pubblica diretti dal prof. A Ue Nino e ne vennero fuori molti oggetti che, accresciuti nelle ricerche posteriori, potranno formare un Musco importante. Ma anche cosi com'è viene spesso visitato da stranieri.
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