Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (130/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (130/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   (30 l'arie Quarta — Italia Meridionale
   rettangolari e sono importanti per l'istoria dell'arte. Il pittore, qual ch'egli fosse, vi liguri) la Vergine col putto che riceve sulla sponda del Giordano il battesimo dalle inaili del Battista, col motto in dialetto abruzzese: quando Xpo (Cristo) si bactizò; Erode ed Erodiade con altra leggenda. Nel terzo compartimento, un banchetto con ^-r—- Erode ed Erodiade, di cui vedesi WS 3% la figliuola che sta danzando,
   , jpr^ JjP mentre una donna seduta con
   una gamba accavalciata all'altra ' suona una specie di chitarra;
   nel quarto una torre merlata e 1 San Giovanni che sta guardando ______dall'inferriata un soldato a gnar-
   v-v^nt ., .. i 1 n1 ,'t : ,1.jtiiii^jllijiljmk-jajaj......iv. i.\iii. «.rij^ijii^ o
   dia della torre ; nel quinto il supplìzio del Battista; e nel sesto la figliuola di Erodiade che reca in un piatto la testa mozza di Ini alla madre. Per la regolare scoperta di questi freschi giovarono grandemente i consigli dell'illustre pittore Teotìlo Patini.
   Presso Alfedena, nella cappella della Madonna del Campo, ammiransi, in tre riquadrature, altri freschi pregevoli e note-_ voli nell'istoria dell'arte abruz-
   'siisi zese. In mezzo e in un elissoide
   [JBlijM terminante sopra e sotto a punta
   ^ebMotI^ acuta vedesi il Nazareno seduto
   SjjjljjaB^ con la destra alzata in atto di
   .-,JgfcSH*tHn:' benedire e con la sinistra ap-
   ]ioggiata sopra un libro aperto; IBWiMHI^^^^^W^^^^^BWBBWMi due angeli, con le ali aperte,
   Fig. 33. - Alfedena: Chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo sorreggono 1' elissoide ; Cristo (da fotografia). indossa un abito verde con belle
   pieghe e manto bianco e gli angeli hanno le vesti sparse di fiori rossi. Nel secondo compartimento l'artista dipinse i quattro Evangelisti: San Marco con barba bianca, la penna nella destra e un libro nella sinistra; San Giovanni, imberbe, in abito rosso, tiene nella destra un libro e una penna; San Luca, con lunga barba, abito roseo e manto bianco, ha in mano anch'esso libro e penna; San Matteo, imberbe, veste abito giallo, manto verde e libro e penna nelle mani.
   Cenni storici. — Alfedena, abbondante di pingui pascoli, derivò il nome dall'antica Auphidena, città forte e ben munita la quale cadde, dopo una lunga e valida resistenza, in potere del console Gneo Fulvio e divenne una colonia romana. Conforme alla legge Giulia i suoi campi furono distribuiti ai coloni militari. Passò poi alla condizione di municipio e gli abitanti furono ascritti alla tribù Voltinia.
   'EviiAufidena Castrimi Caracinorum una forte rocca in vetta ad erto colle. Fuggendo dalle carceri di Roma, Lollio Sannita si pose a capo di lina masnada numerosa assalendo le possessioni romane. 11 Senato inviò in fretta contro di lui Q. Gallo e C. Fabio, i quali lo inseguirono in ogni dove e lo costrinsero a riparare nella suddetta rocca