Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello

   

Pagina (125/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (125/386)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondano di Solmona
   11!)
   Orsini, nelle cui mani e dei suoi discendenti rimase oltre un secolo. Lo ebbero da ultimo i Colonna e i Barberisco.
   Cóli, elett. e Dioc. Solmona — P2 e T. locali, Str. ferr. a Solmona
   Pettoraiio sul Gizio (4764 ab.). — All'altezza di 650 metri sul mare e a 9 chilometri a sud-est da Solmona alla quale è ora congiunto colla ferrovia, sull'estremo confine meridionale della sua ampia pianura, là dove la valle del Gizio incomincia a farsi stretta fra due catene di monti elevati. Appiè del monte che chiude l'ampia vallata ergesi una collina alla sinistra del torrente, sulla quale sta Pettorano col suo antico castello. A est le scorre ai piedi )1 Gizio, dalle limpide, chiare e fresche acque, che. sgorga poco lungi e dal 1S63 aggiunse il proprio nome a quello del paese. Dall'altro lato, lungo il lembo occidentale, Pettorano e bagnato dai rivi che provengono dal monte Genzana (2176 ni.) e da quelli che scendono precipiti dai monti sottostanti al già descritto altopiano di Cinque Miglia. Tutte queste acque riunite si versano sotto la punta estrema della collina nel Gizio e si tratta ora di utilizzarle anche in Solmona per uso potabile e per forza motrice.
   La chiesa più antica di Pettorano è San Nicola, creduto un tempio pagano addetto in seguito al culto cristiano. Caduto per vetustà fu restaurato nel 1100 e sull'architrave leggesi un'epigrafe latina in versi leonini. In una Bolla di papa Lucio 111 del 26 marzo 1183 al vescovo di Valva, in un'altra di Clemente 111 dell'11 aprile 1188 ad Odorisio, anch'esso vescovo di Valva, si parla di questa chiesa, crollata di bel nuovo nel 1706 e instaurata a cura di Nicolò Cicone e di Sigismondo Gravina. Nella chiesa di San Dionisio, la principale, si conserva un Crocifisso di grandezza naturale, e due figure di donna su legno, ritenute degne di conservarsi per la loro antichità.
   Attualmente il paese è dotato di una conduttura d'acqua potabile, mediante innalzamento idraulico, dalle sorgenti del Gizio, e di una fontana monumentale con due statue iu bronzo rappresentanti Anfitride e Nettuno, opera riuscitissima dello stabilimento Layet di Venezia.
   Il territorio di Pettorano è boscoso nella parte montana, ricco di alberi da frutta d'ogni specie e viti nei declivii dei monti; ed un'estesa pianura, irrigata dal Gizio, è fertilissima di frumento, fagiuolì ed altri prodotti. L'industria è rappresentata da mulini idraulici, da ranneri da una gualchiera, da fornaci per tegole e mattoni e da una fabbrica di stoviglie.
   Cenni storici. — Qualche villaggio antico dovette sorgere a Pettorano, ove scor-gonsi dei ruderi e furono rinvenuti qua e là a più riprese sarcofaghi, idoletti, medaglie, monete ed iscrizioni. V'ha chi lo crede sorto dalle rovine dell'antico Pago Fabiano ricordato da Plinio. Goll elett e Dioc_ Solrnona _ p2> T, e stl, ferr.
   Rocca Pia (1302 ab.). — All'altezza ragguardevole di 1075 metri sul mare, al disotto del vicino Piano di Cinque Miglia (1280 m,), spesso pericoloso ai viandanti per la molta neve che vi portano impetuosi venti e a circa 16 chilometri da Solmona.
   Il territorio, in monti molto elevati, è quasi sterile, vestito però più al basso di boscaglie con selvaggiume e di pascoli con bestiame. Nel Comune vi sgorga una sorgente d'acqua sol fu rea detta di Capritto, con debolissima portata; ha una temperatura ordinaria e si adopera per bevanda e per bagni.
   Coli, elett. e Dioc. Solmona — P3 locale, T. e Str. ferr. a Pettorano sul Gizio.
   Mandamento di CASTEL DI SANGRO (comprende 6 Comuni, popol. 15.176 ab.).— Territorio nell'estremo meridionale della provincia, attraversato dal fiume Sangro, non molto fertile, però non privo dei generi di prima necessità con pascoli abbondanti di bestiame, da cui ritraggonsi carni squisite e buoni formaggi. Caccia, pesca e bellissime trote nel Sangro.