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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Solmona
Che Solinomi fosse sin dai primi secoli sede vescovile v'ha chi lo all'erma e chi lo nega. Ma pare oramai indiscutibile che la sede medesima da Valva, cioè Pentium, passasse fin dai primi tempi a Solmona. Anche oggi la diocesi si appella di Valva e
Antico Sigillo Municipale. Nel 1410 il municipio ili Solmona, cioè l'Università, come si chiamava allora, supplicò Ladislao, re di Napoli, per ottenere d privilegio di avere un sigillo proprio, < e così mandare innanzi più decorosamente l'amministrazione del Comune », Ladislao,
ai 2 di settembre dello stesso anno, conce- ___
deva il privilegio, specificando che nel sigillo ' kx
dovessero figurare quattro lettere d'oro in ' ,P»$Ss
campo rosso — S. il/. P. E. — le quali ricor- /^^jf^^^W^^^y^N
dano un emistichio ovidiano : Salmo mila
patria est; e nel circuito si dovesse leggere: Ihl '
S. (sigillimi) Universitatis Civita! ìs Stilinone. l^^jmf La. •
L'Università vi aggiunse il busto del poeta. f^j f. j F^f . (fx^lj /Ai
Questo sigillo, in ceralacca, può vedersi 1 j-p* lmSJI g^l impresso nei Capitoli di tregua stipulati in iW^j* fflflHplh l^PM^jy^Wj Pacentro tra il conte Antonio Candela (Cai-
dora) e l'Università di Solmona; ed anche 'ViV'^310*.w&Èiy nei Capitoli conchiusi tra la stessa Univer- 'Waskiv1 sita e gli affittatol i della Zecca (lig. 28).
S'ignora fino a quando fu adoperato il \ -
simpatico sigillo. In tempo posteriore, il mu-
nicipio fece uso di un altro sigillo, con le Fig. 28. — Solmona : Antico sigillo municipale, solite quattro lettere, in mezzo a due corni
d'abbondanza ed il motto: Sulmo Samnitum Regia Pelignorum Metropolis atipie sedes. Durante la dominazione francese il sigillo si ridusse alle sole quattro lettere sotto l'aquila imperiale, ed intorno: Il sindaco di Solinomi. Al presente rimangono ancora le quattro lettere sbarrate in uno scudo che è sormontato da corona turrita. Ma, se si dovesse riformare il sigillo municipale, bisognerebbe rifarsi dal più antico, come lodevolmente si è esemplato nella copertina del periodico Rassegna abruzzese di storia ed arte che si pubblica in Solmona. a. d. n.
UOMINI ILLUSTRI
Fra i molti illustri Solmonesi, oltre Ovidio, sono da ricordare ì seguenti: Vezzìo Catone, ch'ebbe tanta parte nella Guerra Sociale; l'imperatore Lamberto; Gentile de Merolinis, che tenne sommi uffici sotto Carlo III di Durazzo e Ladislao; Iìarbato, poeta, amico del Petrarca, onorato dagli uomini più insigni dei tempi suoi e dalla Corte angioina: di lui scrisse il Faraglia neW Archivio storico napoletano; Ercole Ciofano, commentatore di Ovidio; Cosimo Migliorati, che fu poi papa Innocenzo VII nel 1404. Tra i più recenti ricorderemo Panfilo Serafini, letterato e archeologo di gran vaglia, e Leopoldo Darrucci, traduttore di Ovidio. (Tutte le tradizioni del sommo poeta nella valle peligna furono raccolte e pubblicate dal prof. De Nino in un'operetta intitolata: Ovidio nella tradizione popolare, tradotta in più lingue).
Grande fu il numero degli artisti antichi di Solmona, fra i quali un Barbato, orafo eccellente che fiorì nella prima metà del secolo NIV; Di Meo de'Quatrai i, celebre argentiere e cesellatore fra i migliori che fiorirono nel 1400; Maestro Mario, che visse verso il 1370, anch'esso valentissimo orefice e cesellatore ; Nardo di Maestro Andrea di Solmona, insigne pittore, onorato di 1111 diploma del 10 maggio 1407 da re Ladislao.
Coli, elett. e Dioc. Solmona — P\ T. e Str. ferr.