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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Potenza
   337
   le città municipali della Lucania, ma noi non troviamo indizio nell'istoria della sua importanza, l'ero dalle iscrizioni numerose dissotterrate è evidente clic l'antica I'otentui fu, sotto l'Impero romano, una florida città municipale e doveva essere 111 quel periodo una delle piti cospicue nella Lucania, essendo le altre città piombate la più parte in gran decadenza.
   Gli Itinerari ci danno due linee stradali che passavano attraverso Potenza, una da Yeftusia a sud verso Grumcntum (ora Saponara di Grumento) e Xerulum (La Rotonda presso Insorgente del Lao)o l'altra da Salerno e dalla valle del fiume 3ilaro(ora Sele) la quale par proseguisse in direzione di Taranto.
   Dopo la grande battaglia di Canne (clic abbinili descritta);» Potenza, insorta coll'in-tiera Lucania contro di Roma, fu risottomessa e devastata orribilmente dai Romani riavutisi da quella memoranda sconfitta.
   Nel 102 dell èra nostra la Lucania fu invasa dai Goti di Alarico 1 quali la ridussero, sotto Ataulfo, a sì mal partito che l'imperatore Onorio fu costretto ad esentarla da ogni tributo. Sotto i Longobardi fu annessa al ducato di Benevento e da quel tempo sino a quello degli Angioini 11011 si ricordano che contese incessanti fra i duchi di Benevento, di Salerno e di Capitò, il consolidamento del feudalismo e le discese continue dei Saraceni anteriori e posteriori alla signoria dei Normanni nella Basilicata. Secondo un diploma di Carlo

   Dopo la celebre sconfitta di re Manfredi nella battaglia di Benevento, le città di Potenza, Andria, Venosa, blatera, ecc., ribellaronsi a favore del giovane Corradino, ma sconfitto anch'esso a l agliacozzo, ì popolani di Potenza, forse per salvare la loro città dalla vendetta del vincitore, misero a morte tutti gli ottimati partitanti di Corradino.
   Nel 1390, nella guerra fra re Ladislao e Luigi d'Angiò, Potenza fu assediata dal primo e. in Potenza fu poi conchiuso l'accordo fra i commissari del re di Francia e quelli di Ferdinando il Cattolico per la divisione del reame di Napoli e di Sicilia.
   Sotto il dominio degli Angioini Potenza fu data in feudo ai Sanseverino. Nei primordi del secolo XV fu occupata da Francesco Sforza a cui la tolse, nel 1435, per punirlo della sua fellonia, Alfonso di Aragona il quale la diede ad luigo di Guevara. 11 re cattolico ne confermò, nel 1501, rinvestitura ad Antonio Guevara col titolo di conte; ma, dopo il maritaggio di Beatrice unica figliuola dì Alfonso di Guevara, decimo conte di Totem a, col marchese Arrigo Loffredo, la città rimase in potere di questa famiglia sino alla abolizione (lei feudi.
   Quando nel 1799 fu proclamata la Repubblica Partenopea, Potenza fu tra le prime città del reame a piantare l'albero della libertà, e tra 1 liberali di ogni ceto rifulse il vescovo Andrea Serrao, il quale fu vittima cruenta della reazione borbonica che abbattè la Repubblica.
   Nel 180G, sotto il regno di Giuseppe Bonaparte, Potenza divenne capoluogo della Basilicata, invece di Matera. Nel 1821 vi si verificarono moti rivoluzionarii; nel 1S48 fu centro di confederazione tra parecchie Provincie confinanti, i cui delegati pubblicarono il 25 giugno il famoso memorandum. Ma la pagina più bella Potenza la scrisse il 18 agosto 1800, quando, prima tra le città del Mezzogiorno, insorse al grido d Italia e. Vittorio Emanuele, scacciando il presidio borbonico, forte ili quattrocento gendarmi, che vi ebbe ventidue morti e molti feriti.
   151 - I a rati-;», voi. IV.