Porlo Quarta Italia Motidinnal'»
rapitami rial popolo, tenne ]»er palecchi mesi la città in poter suo; tua finì per essere impiccata dagli Spaglinoli.
Murante la prima liepubblira i Francesi occuparono Taranto e la tennero per (imilclie tempri in gnareiilmia cnnlro i l'orboni. Nel 1M)1 vi fecero cestinile molte opere fortificate, si che fu dichiarata piazza di frontiera ili seconda classe.
l'( IMI NI ILLUSIMI
Nacquero in Taranto uomini illustri in gran numero, fra i quali primeggiano i seguenti: Archita, filosofo e matematico, uomo di Stato e generale, maestro ili Piatone, di cui è rimasta celebre la soluzione del problema della duplicazione del cubo; Ari-stosseno, nato circa il tlfiO av. C.. autore degli Klfmtnli dell'armonia ; Leonida, poeta epigrammatico del 270 av. ('.; Strabone, detto il Tarantino, lodato per le parodie ilei ditirambi; Egesippo e Sena, drammaturghi fra i migliori della Magna Grecia; A]io]loti oro e Lucio l'ansa, autori di versi eleganti; Lisida, filosofo pitagorico, di cui si narra che, ricoveratosi a Tebe per le persecuzioni avute in patria, vi divenne maestro di Epaminonda: ed infine i filosofi pitagorici Clinia, Didono, Nicomaco, Archippo e Filolao (che alcuni vogliono di Crotone), autore di un sistema cosmico, in cui anunettevasi il moto della terra intorno al fuoco centrale dell'universo.
Fra gli illustri Tarantini dei tempi inodorili giova qui ricordare Giovanni Paisiello, il Metaslasio della musica. Nacque egli il 'J maggio 1741 a Taranto, entrò a V.', anni e rimase per cinque nel Conservatorio di Sant'Onofrio a Napoli e non tardò a farsi un nome con le sue composizioni musicali, notevoli principalmente per la ricchezza delle melodie e pei finali a più voci da lui primamente introdotti. Nel 1770 andò maestro di cappella a Pietroburgo, ove dimorò nove anni. Nel ritorno compose per la regina di Polonia in Varsavia un Tedeuni e l'oratorio la Passione eli Gesù Cristo ed in Vienna, per commissione di Giuseppe li,
Delle 14S opere musicali composte da Paisiello durarono nel repertorio italiano le seguenti: Il re Teodoro in Venezia, Nina, il Barbiere di Siviglia, rifatto poi da Rossini; la Bella Molinara, la Grotta di Trofonio, la Pazza per amore, la Serva padrona (1).
Coli, elett. e Dioc. Taranto — P1, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
(1) Intorno alla storia ed alle antiche istituzioni di Tannici si consolli IIeyne, Opuscolo (voi. il, pp. 217-232) e Lore.ntz, De Civitate Veterum Taretitinorum (Lipsia 1833). Lo stato odierno ed i luoghi, olirechò dal Romanelli e da altri scrittori iialiani, sono descritii dagli inglesi Swixbcrne, Travels (voi. 1, pp. 225-270) e Keppel Co a yen, Southern Tutte (pp. 174-1'JO). Per la mancanza però di monumenti antichi e ili ruderi le antichità di Taranto non ehhero tutta l'attenzione che merita una città cosi famosa e che rappresentò uua parte cosi importante nell'istoria dell'antichità.