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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Taranto
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   Dell' interna condizione e costituzione dì Taranto, prima di questi avvenimenti, nulla sappiamo; ma pare probabile clic le sue istituzioni fossero da principio copiate da quelle di Spartii, la madre patria. Aristotile parla del suo governo come di un governo misto o di una repubblica, mentre Erodoto fa menzione incidentalmente di un re di furante 11011 molto prima della ( hi erra Persica, il quale era, 11011 v'è dubbio, 1111 re sul modello spartano. Le istituzioni di tendenza democratica, commendate da Aristotile, appartengono probabiliucute al posteriore periodo democratico della costituzione, Poco altro sappiamo di Taranto circa le rivoluzioni provenienti dalPiiifitiènza esercitata dai Pitagorici, i quali 11011 \i si erano, a quel che pare, stabiliti così saldamente, conte nelle città achee, quantunque traviasi molti Tarantini annoverati fra i discepoli di Pitagora e sia evidente che la città 11011 isfuggì interamente alla loro influenza.
   La sconfitto dei Tarantini pei Messapii, posta da Diodoro nell'anno 473 av. C., è il primo avvenimento nell'istoria di Taranto a cui possiamo assegnare tuia data determinata. Per quanto grave potesse essere codesto colpo, esso non addusse alcun effetto permanente nell'arrestare il progresso della città, la quale apparisce sempre come una delle più floride nella Magna Grecia.
   Apprendiamo in seguito che 1 Tarantini prevennero i Turiani, stabiliti recentemente in Italia, nell'occupazione della Siritide. Con qtial diritto i Tarantini pretendessero al possesso di questo distretto, separato da essi dal territorio intermedio ili Metaponto, noi 11011 sappiamo; ma essi guerreggiarono per qualche tempo contro i Turiani, aiutati dall'esule spartano Oleandri da, lineile alla contesa fu posto line da ultimo con un coiiiproinssso e nel territorio contrastato fu fondata, nel 1-3:2 av. C., la nuova colonia di Eraclea ed a formare la quale concorsero i cittadini di ambitine gli Stati, ma col patto che fosse considerata (piale una colonia di Taranto.
   Nella spedizione ateniese in Sicilia i Tarantini si astennero, contentandosi di ricusare ogui aiuto alla squadra ateniese, secondo narra iucididc, mentre accoglievano le navi corinzie e lacouie sotto il comando dì Gilippo; essi 11011 impedirono però alla seconda squadra ateniese, sotto il comando di Demostene e di Euriinedonte, di approdare alle isole Boraci all'ingresso del loro porto, come già abbiamo detto nella descrizione di Taranto.
   Scorse 1111 altro lungo intervallo, durante il quale l'istoria di Taranto è quasi del tutto ignota, e solo si sa clic la città prosperava in sommo grado. Narrasi clic (probabilmente circa il 3S0-3G0 av. C.) Archita, il filosofo pitagorico, ebbe una grande influenza sul governo ed esercitò le funzioni di stratego 0 generale non meno di sette volte, quantunque fosse vietato per leggo di esercitarle più di una volta, e riuscì vincitore in ogni impresa guerresca.
   È evidente perciò che i Tarantini erano ben lungi da godere di una pace non interrotta. Le ostilità suddette non erano probabilmente che una rinnovazione della loro antica guerra coi Messapii ; ma la sicurezza delle città greche in Italia era ora minacciata da due nemici più formidabili, Dionisio di Siracusa a mezzodì ed i Lucani a settentrione e ad occidente. I Tarantini, a dir vero, pare assistessero dapprima ad ambedue i pericoli con indifferenza relativa: la loro remota situazione li poneva al riparo da un assalto immediato, ed è anco dubbio se essi entrassero a prima giunta a far parte della lega generale delle città greche, per opporre resistenza al pericolo che le minacciava.
   Frattanto le calamità, che piombavano addosso alle città più meridionali, la distruzione di alcune per Dionisio, e l'umiliazione delle altre tendevano soltanto a rialzare Taranto in paragone, nientre la città stessa godeva della immunità da ogni assalto ostile; e pare certo che in quel periodo essa sali primamente a quella situazione preponderante fra le città greche in Italia e ch'essa tenne quhid'innaiizi senza rivali. Fu, a quel che pare, in riconoscimento di questa supremazia che, allorquando Taranto