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l,o stesso l'ausimi i allenila i lio Ttirniito, già occupata «lalle tribù natie, era una citta grande e potente; ma ciò e improbabile in sommo guido. Il nome pi io e probabilmente di origine natia e pine derivasse ila «fucilo di un fiumiciattolo, elio continuo sempre ad essere nomato 'l'urna; <,iinntmi<,iie i (iteci, ni solito, lo derivassero ilu un eroe eponimo (clic dà il proprio nonio) di iioine Tunis, figliuolo di Nettuno e di ima ninfa del paese. Certo è die quest'eroe Taras continuò ad essere oggetto di ini cullo speciale in Taranto, c Knlanto gli fu di Ireqiuuito associato, fiin-Iié divenne a grado a grado l'eroe di molte leggende di carattere mitico, in alcune delle (piali pare fosse confuso con lo stesso Taras.
Nonpertanto non v'ha ragione di porre in dubbio il carattere storico di l'nlanto o l'origine spartana di Taranto, confermata da molti nomi locali e dai riti religiosi praticati sino ad un tarilo periodo posteriore. 1 poeti romani altresì, fra cui Orazio ed Ovidio, abbondano di allusioni intorno all'origine dei Tarantini.
Al dire di Jeroiiimo, Taranto fu fondata nell'anno 70S avanti C. e questa data è probabilmente esatta, quantunque uiun altro autore rechi la data precisa.
Come quella della maggior parte delle citta della Magna (òrda, l'istoria ili Taranto, nei primi due secoli della sua esistenza, è quasi interamente sconosciuta. Ma bene attestato è il fatto principale ch'essa pervenne ad un alto grado di potenza e di prosperità, quantunque offuscata, a quel che pare, ni principio dalla potenza superiore delle città acliee, cotalcliè solo dopo un periodo posteriore essa ottenne da ultimo il primato fra le città della Magna Grecia.
Non v'ha dubbio che Taranto andò debitrice della sua prosperità principalmente ai vantaggi naturali della sua situazione. Quantunque il suo territorio non fosse cosi fertile o così ben adatto alla coltivazione delle granaglie, come quelli di Metaponto e ili Siri, esso era però appropriato mirabilmente all'olivicoltura, ed i suoi pascoli davano lane di finissima qualità, mentre il suo porto interno fora Mare Piccolo) soprabbondava di crostacei d'ogni specie, fra i quali il nutrire, che dava il rinomato color di porpora.
Ma all'eccellenza del suo porto principalmente andò Taranto debitrice del suo rapido crescere in opulenza ed in potenza. Esso non eia soltanto entro terra e sicuro, ina era anche 1 unico luogo sicuro lungo l'intiero litorale del golfo tarantino; e siccome uè Bruiidusiuiii (P.rindisi), nò lhjdrunlwn (Otranto) nel lato opposto della penisola niessapica, avevano ancor raggiunto un grado importante nella navigazione, il porto di Taranto divenne l'emporio principale ilei commercio in tutta quella parte d'Italia. La storia di A rione, riferita da Erodoto, indica l'esistenza di vaste relazioni commerciali con Corinto e colle altre città della Grecia fin dal regno di Periandro a. C.).
Nell'estendere gradatamente la loro potenza sui territori adiacenti, i Tarantini vennero naturalmente, di frequente, alle prese con le tribù dell'interno: i Messapii ed i Peucezii; ed i primi fatti della loro istoria pervenutici riferisconsi alle loro guerre con queste nazioni. Le loro offerte a Delfo, riferite da Pausania, porgono testimonianza delle loro vittorie su queste, due nazioni, in una delle quali pare rimanesse ucciso Opi, re degli Japigi, accorso in aiuto dei Peucezii; ina noi non abbiamo contezza delle date o delle circostanze di queste battaglie.
Parrebbe però che i Tarantini andassero di continuo guadagnando terreno, occupando. una dopo l'altra, le città messapiche; finche i loro progressi furono rintuzzati da un grande disastro: le loro forze, in un con quelle dei Reggiani accorsi in loro aiuto, furono pienamente sbaragliate, con grande eccidio, dai barbari. Le loro perdite furono sì grandi che Erodoto, senza diuuiuerarle, dice che fu la maggiore strage dei Greci occorsa sino ai di suoi. La perdita pare avvenisse segnatamente fra i nobili e i cittadini più doviziosi, sì che porse occasione ad un rivolgimento politico ed il governo, che era in prima un'aristocrazia, divenne quind' innanzi una pura democrazia.