Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Bari - Lecce - Potenza', Gustavo Strafforello

   

Pagina (302/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (302/407)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   Ing. Ili — Taranto: Veduta del (Insidio (da iutugralu Umiuimii;.
   < Uno dei fraininoiiti marmorei — scrivo Paolo lìourget nelle sue spiritose Sen-salinn;ti il'Italie ~ \\na testa monca di dea (Proset pina o Venere) è mirabile di sensualità triste e potente e, fra le altre piccole teste staccate delle statuette sepolcrali, liavvene delle deliziose, de,mie delle loro sorelle di Tanagra (nell'antica lìeozia) j»er la civetteria dell'acconciatura e per la finezza del sorriso. LTna diecina di vasi, rinvenuti negli scavi recenti, vanno ornati di dipinti di una rara perfezione. Uno di essi, un lékilhos, ove vedesi figurata una scena di addio fra padre e tiglio. i> raggiante di bellezza morale insieme e fisica. Il cavallo, condotto da uno schiavo, è già così perfetto come lineilo dell'imperatore Costantino nel fresco ili Rafia e Ilo >.
   Il ricco museo del canonico Ceci, che tutti i forestieri di passaggio a Taranto andavano a visitare, andò disperso dopo la sua morte, e solo rimangono le collezioni di oggetti antichi dei signori Leuzzi e Lo Jueco. Il Museo nazionale di Napoli possiede gioielli mirabili, rinvenuti a Taranto, i quali porgono testimonianza dello stile e della maestria dei suoi orafi greci. Le sue medaglie aimuirausi (la lungo tempo come i modelli piti perfetti dell'arte monetaria appo i Greci.
   antichità
   Nel 1881, nel muro di cinta di una casa in via Maggiore, furono scoperte due colonne e porzione di un fregio in marmo pentelico, con un rilievo rappresentante un Combattimento fra Greci c barbari (1).
   All'estremità della strada del Duomo, dirimpetto al teatro del deputato Ajala, scor-gousi nel cortile della SS. Trinità avanzi di colonne d'un antichissimo tempio dorico. Fra le altre rovine di Taranto antica rintracciansi ancora le vestigia di un teatro e di un circo. Il primo additasi nel giardino degli ex-monaci Teresiani. Le sue rovine, ora ingombre dalle macerie, mal ricordano che in questo teatro i Tarantini, come vedremo nei cenni storici, insultarono gli ambasciatori romani, inviati a chiedere soddisfazione dell'assalto e del saccheggio, nel av. C., di una squadra carica di grano, avviata a Pozzuoli, donde una guerra di dicci anni.
   (1) Nel 1807 furono scoperti vasi antichi preziosissimi in un podere del nobile Carlo Cacare, il (piale è disposti a cederli al Governo a condizione die sieno allogali, con le altre aniicliiu'i, nel Museo nazionale ili Napoli. Giunsero offerte di compera per la somma di lire 100,000; e il barone Edmondo Itotbscliild si recò, nel gè nnio ISOS, espressamente a Taranto per esaminare questi vasi e naturalmente per farne acquisto. Il barone Cacace promette d'investire la somma ricavata nella fondazione di uu islilulo di beneficenza.