Taranto
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Volgono appena pochi anni e Taranto poteva dirsi una città bagnata da ogni lato dal mare che allacciavasi alla terraferma per mezzo di due ponti, ambidne semplici costruzioni di legname e terriccio, trasformati oggidì, uno in un bellissimo ponte in muratura che incontrasi sulla via dalla stazione alla città, e l'altro girante in ferro che descriveremo più innanzi. La città era situata, per tal modo, a cavaliere fra il Mare Grande ed il Mare Piccolo nel quale le acque salse mescolatisi alle dolci di tre fiumiciattoli.
Le vie interne della città vecchia sono anguste e sudice ; non così nella città nuova le cui vie sono spaziose e pulite. Non sì tosto il governo del nuovo Regno d'Italia deliberò di fondare nel Mare Piccolo un grande arsenale militare, sussidiario di quello della Spezia, la città di Taranto incominciò a trasformarsi ed a crescere rapidamente. Al di là del castello aragonese e del canale che coiigiunge 1 due mari, sorge, come or ora vedremo, una nuova città in parte già costrutta ed iu parte in sia di costruzione. Stendesi essa ad est della città vecchia, sopra un'area di circa 4S0.0O0 metri quadrati, ad un livello superiore di circa 3 metri al Mare Piccolo, in cui sta l'Arsenale che viene per tal modo a trovarsi a ridosso dei fabbricati, i quali sono dì gradevole struttura, sebbene 11011 sempre artistica e separati da strade ampie e parallele, fra cui primeggia il cosidetto h'é&filo, che, per una lunghezza di circa due chilometri, giunge alla porta puncipale dell'Arsenale. In qnest'istessa strada fu costruito testò un palazzo monumentale, in cui siedono il Municipio, il Tribunale ed altri pubblici uffici.
Le due città, antica e moderna, separate dal canale, sono congiunte da un ponte girante in ferro, opera grandiosa che descriveremo più avanti in un col canale.
Fuori, nel gran golfo, stendonsi, a sud ed a nord, due pronioiitorii : capo San Vito, più sporgente in mare, e capo San Nicolichio, di forma più ottusa, i quali formano i confini del gran porto esterno con frammezzo, ed alquanto più oltre nel mare, i due suddetti isolotti di San Pietro e San Paolo.
L'odierna Taranto non occupa che l'Acropoli della città antica e forma un angusto e lungo rettangolo, intersecato da tre strade principali parallele e collegato ad est da un nuovo ponte coH'elegante e spaziosa Città Nuova sul continente. Nella Città Vecchia, rivolta al Mare Piccolo, lungo via Garibaldi stanno le case dei pescatori e del popolo minuto., il quale parla ini dialetto suo proprio, con vocaboli greci storpiati ed anco pratica ancora antichi giuochi greci (detti ìivolia, cemtculo, azungliiola).
Nella lunga, tortuosa strada mediana del Duomo, abitano i mercanti, di,eni gli affari principali consistono nell'esportazione dell'olio e delle granaglie. La terza strada principale di Taranto ò il superbo recente corso Vittorio Emanuele coi palazzi dell'aristocrazia in una situazione incantevole. Lo sguardo può percorrere di là tutte le curve graziose della costa, dal suddetto capo San Vito sino alla foce del Biadano.
IL CANALE
Opera certamente meravigliosa — scrive Nicola Lazzaro in un fascicolo della rivista Natura ed Arte del 1S95 — e il canale. L'arte e la scienza hanno dato mano alla natura e le sponde, prima di terriccio, oggi sono in travertino : misura metri 75.50 al ciglio della banchina e metri 59.40 fra le spalle del ponte alla quota di metri S.80; però la larghezza massima fra le due spalle, al pelo dell'acqua, è di metri 58.10. Lungo circa 370 metri, ha una profondità di metri 12. Dal livello del mare all'intradosso del ponte si misurano 12 metri.
La nave che arriva non entra nel golfo che per uno stretto in vicinanza dell'isolotto San Paolo; segue per circa 6 chilometri ;a via tracciata dai segnali, che conduce all'imbocco del canale, per non arenarsi sulle seccne onde abbonda il golfo; passato il golfo ed entrata nel canale, la nave lo vede finalmente allargarsi ai due iati per metter capo nel Mare Piccolo.