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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! l'ari»* Quurlfl — ] 1 alia Mfflri hi vicinanza l'ex-coiivento ili Sant'Antonio, su di un massiccio antico, segua l.i posizione di un tempio importante di un I>ìo ignoto e nel luo^o detto Le Cu rea i STorgonsi le vestigia di un cirro romano. I,m forma ilelIVinioirlo del I eatro <• ancor disegnata nettamenti' nel suolo presso la chiosa di San Francesco di l'aula, la quale occupa l'area di un tempio antico, darrlic intorno a codesta riuvengttiisa per solito le antiche terrerotte votive. Lungo l'intiera linea ilei muri di terra stemlevasi la Necropoli, di cui le tracco appaiono principalmente presso Murivotere, ma in cui non furono mai fatti scavi regolari. Furami trovati, non ha gran tempo, sepolcri anticamente violati, disposti in camere sotterranee assai vaste. Un altro gruppo di sepolcri fu rinvenuto ili vicinanza dell'Agora ed in prossimità dell istmo, che rannodava alla città la rupe della fortezza. Un po' oltre Colle-pazzo, fuori del muro di cinta ellenico nel luogo detto l'onta iifll'i sul Mare Piccolo, trovasi il cosidetto Monte di Chiocciole, composto iiitieraniente dei gusci ilei crostacei filetti dai naturalisti Murex trunculus e Mnrcx brnndiiris) indigeni del Mare Piccolo, adoperati dagli antichi Tarantini per apprestare il color di porpora. Presso il monte di Chiocciole veggonsi ancora i residui delle tintorie. Ma erronea affatto è l'idea prevalente clic riduce l'antica Taranto alla porzione principale situata a sud-est della cittadella. Ciò può esser vero per la al là voi» nm, la quale, anche da questo lato, non occupava se 11011 una porzione della città ynco. Ma nel liorire della Taranto ellenica, sull'altra punta a nord-ovest oltre I mpresso del Mare Piccolo, là dove passa la strada per Napoli, aravi per lo manco un sobborgo (un jjrmi-strimi in greco) quasi tanto esteso, quanto la città stessa e protetto da un muro fortificato. Se ne scorge ancora un frammento alla distanza di circa due chilometri a nord della stazione ferroviaria. Senza raggiungere le dimensioni di Siracusa in Sicilia, l'antica Taranto, così divisa in tre parti, era, nella sua floridezza, una delle più grandi fra le città greche. Secondo il Lenormant, era più grande di Atene. TARANTO MODERNA Taranto fu paragonata ad una nave, di cui il castello all'estremità est rappresenta la poppa, l'alta cattedrale di San Cataldo l'albero, la torre di Raimondo Orsini il bompresso ed il ponte la gomena. L'istmo roccioso, su cui sorge, fu tagliato da Ferdinando 1 di Aragona per assicurar la città dagli assalti dei Turchi, cosicché essa è. in fatto un'isola. A destra dello spettatore schiudesi, per quanto può trarre lo sguardo, il mari-libero del gran golfo, in cui i due isolotti di San Pietro e di San Paolo (le isole Coradi della antichità) proteggono contro il vento ed il mareggio l'ancoraggio nella rada. Ciascuno dei due isolotti ha un faro e su quello di San Pietro, per difendere l'imboccatura del golfo, fu rizzata ultimamente una torre, a somiglianza di quella detta Umberto I nell'isola Palmaria (1). A sinistra il bacino sempre tranquillo del Mare Piccolo, di cui diremo a parte più oltre. (1) Le Coradi furono, nella spedizione contro la Sicilia, visitati» ila) genrrnle stoni ¦<¦ Dcmoslcne, il ipiale vi fu «agl'imi» da alcuni arcieri messinesi, l 'isola di San Pietro Ita (ma circonferenza ili un po' più di G cliilo-melri e ili poco più di uno I isolotto assai più piccolo di San Paolo II monastero di San Pietro sul primo fu dotalo ili vani privilegi da Lìoemondo e da sua moglie Costanza, figliuola di Filippa 1 re di Francia,nel 1118 e ti 19. L'isolotto ili San Paolo fu fortificato dal cav. De L«xo\, l'amore delle celebri Liaisons UangeremtS, il quale fu seppellito nella fortezza. Entrambi disiano da Taranto 6 cliiiuWeM' circa. ![]() |