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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   V Siili
   I i strada forni la attraversa il ,>;iiititin» ili l'uln-juro e la valle delizila della Conca d'Oro per giungere al liiniir Siimi, plesso la stri/ione ili .Ymora Siri. K il Suini l'ultimo dei iniquo granili rorsi d'acqua pt'iinanenii, largiti c profondi, rlif subano pnialli'laninile la piainirn ili Metaponto i; della Siriliilc. Simili' dalla montagna ili Sirino, a sud ili munte Papa, sul principio ilrlla penisola ra la lira, ilirigcsi general menti' ila ovest a rst, priva presso li miravi]].i ed n sud ili Tursi, ipiindi, ripiegando a sud-est, scarirasi uri golfo di Taranto quasi a metà (lolla sua costa ovest.
   All'iniInici-.-i111 ivi dii Siimi (l'aulico Siris, cumc già abbiniti dello e elio ritrinoreriio mila provincia ili l'utenza) sulla sponda sinistra, sorgeva, nell'alta antichità, la cillà ili Siri. La sua silua/ii rie è segnata dalla Torre di Siimi costruita con materiali antichi ; ina non ne esiste più alcun vestigio visibile ; lutto fu seppellito ilnlle, alluvioni del fiume.
   Non v'ha alcun iluhhio clic Siri fu una colonia greca, In (piale giunsi',-ni imi allo grado di potenza e di prosperità; ina la sua storia è oscura in sommo grado ed incerta. La sua prima origine fu attribuita gcueraliiieutc ad una colonia trojaria ed in prova di ciò vi si additava una statua di .Minerva, clic preteudevasi fussc il celebre l'nllaiHo ili Troja.
   Oual che possa essere siala l'origine di questa leggenda, par non abbiavi dubbio che Siri fu in origine una città dei Gittoni o Ciotti, abitanti Knotrii natii di questa parie d'Italia, l'na leggenda \k-\Yl'.tymtìloijiron (.«. v. -i'p(c), secondo la quale la citta derivò il suo nume ila una figliuola di .Morgcte, re dei Siculi, tende evidentemente alla medesima direzione, posciachó i Morgcti erano anch'essi una tribù enotria. A questi primi abitatori fu tolta, dicesi, da un corpo di coloni junii di Colofoni fuggiti dalla loro cillà natia per sottrarsi al dominio dei Lidii.
   II periodo di questa emigrazione è incertissimo; ina par probabile che ciò accadesse non inulti» dopo la presa della città per Cige re di Lidia, circa il 700-(V,l0av. C. Arrhiloco, che scrisse intorno il l'iOO av. C., allude alla fertili tri ed all'amenità ilei distretto lungo le sponde del Siri, ora Sirmi, come abbinili visto; e quantunque il frammento, preservalo da Ateneo, non parli espressa niente di una cillà di tal nome di Siri, tuttavia parrebbe dalle espressioni di Ateneo che il poeta greco ne, faccia menzione. La data dello stabilimento jonio si può perciò collocare fra il 000 ed il 000 av. G.
   La nuova colonia jonia s'innalzò rapidamente al pari della città achca di Sibari (fondala circa ¦10 anni prima) ad un grado singolare di prosperità e di splendore. Il precitato poeta Arrhiloco ne parlò come del paese più ricco e più fortunato del mondo; e Siri fu la rivale di Sibari nell'opulenza, nel lusso e nella mollezza. Una prova dell'opti lenza si è questa che Damasti, cittadino di Siri, osò aspirare, al dire ili Erodoto, alla mano di Agarisle figliuola ili Ch'isterie, (iranno o re di Sidone. Ciò avvenne probabilmente intorno al periodo, in cui Siri era al colmo della sua prosperità.
   .Ma una città jonia in mezzo alle potenti colonie achee non poteva naturalmente non divenire un oggetto di gelosia e d'invidia a' suoi vicini ; e quindi noi leggiamo che i .Metapontini, i Sibariti ed i Crotoniati strinsero una lega euritro Siri ; e la guerra che ne segui terminò con la presa dell'i città, la quale, secondo Giustino, par che fosse seguita dall'espulsione degli abitanti.
   La fiata della distruzione di Siri non si può fissare con approssimazione al vero : essa avvenne probabilmente dopo il i50 av. C. e precede certamente quella della sua rivale Si rari nel .>10 av. C. La sua rovina par che fosse compiuta, dacché non trovasi più menzione successiva della citta, ed al tempo della Guerra Persiana, nel 180 av. C., Erodoto parla del suo territorio aperto alla colonizzazione.
   In quell'occasione apprendiamo incidentalmente die gli Ateniesi ritenevano di avere un diritto aulico sul distretto vacante dei Siriti e disegnavano occuparlo con le loro famiglie. L'origine ili questa pretensione e ignota, ma par fosse ammessa dai coloni alcniesi, i quali stnbilironsi, nel 143 av. C., a Turio e diedero occasione alle ostilità fra essi ed i Tarantini. Esse furon composte infine con un compromesso e fu stabilito di fondare una nuova colonia nel territorio contrastalo. Essa par che fosse fondala dapprima sul silo dell'antica Siri, ma fu trasferita poco appresso a circa 3 chilometri più lungi; la nuova colonia fu la già descritta Eraclea, la quale divenne tosto assai florida.
   Secondo Slrabone, Siri continuò ad esistere qual porlo o stazione na\ale di Eraclea, e si può collocare sulla sponda destra del Sinni e appresso la sua foce.