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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! Antiche colonie e città greche nel golfo la sua decadenza cominciasse si tosto. La sua situazione la pose al sicuro dagli assalti di Dionisio Siracusano; e quantunque dovesse essere danneggiata, con le altre citta greche, dalla potenza crescente dei Lucani, non pare pigliasse una parte prominente nelle guerre con questo popolo, ed ebbe probabilmente poco a soffrire dai suoi assalii. Il suo nome è ili bel nuovo-.ricordalo nel 315 av. C. quando u approdò Timolcone nella sua spedizione in Sicilia, ma non pare prendesse alcuna parte in favore di Ini. Nel 332 av. fi. panda Alessandro re d'Epiro venne in Italia per invito, come vedremo, dei Tarantini, i Melapontini fnran tra i primi a stringere un'alleanza con questo monarca e ad appoggiarlo nelle sue guerre contro i Lucani ed i llruzii. Quindi, dopo la costui sconfina e morte a Pandosia nel 320 av. E., le sue spoglie furono inviale a .Metaponto per la tumulazione Ma nel 303 av C., quando Cleonimo di Sparla fu imitato alla sua volta dai Tarantini, i MelapftutM, non sappiamo per quale ragione, seguirono una polìtica diversa e si trassero addosso il risentimento di CIeonimo,il quale rivolse per conseguenza le proprie anni, in mi con quelle dei Lucani,. contro di essi. Fu poi ammesso amichevolmente nella città non senza parò esigere una grossa somma e conimeltere, come narra liiodoro, molli altri eccessi. E evidenle clic Metaponto era sempre ricca in quel periodo; ma i suoi abitanti erano, a quel die pare, a somiglianza Da quel tempo il nome di Metaponto non ricomparisce più nel! istoria e par certo che non si riebbe più da quel colpo. Ma non cessò completamente di esistere, dacché il suo nome rinviensi in Mela, che non la registra città estinta e Cicerone parla di visitarla in termini che attcstano com'essa fosse sempre una eiltà. II grande oratore però allude altrove alle città della Magna Grecia come cadute- a' di suoi in rovina quasi compilila; Strabilile dice lo stesso e l'ausania soggiunge clic di .Metaponto in particolare nulla più rimaneva che il teatro e il circuito delle sue mura. Il luogo e gli avanzi di Metaponto furono esplorali atlentameiile dal duca De, Luvnes francese, clic vi fece fare degli scavi nel 1828, e vi scopri un tempio greco d'ordine dorico dei tempi della perfezione, dell'arte, ed un mirabile cornicione scanalato, uno de' gioielli più preziosi della Stille de Luijiìcs nel gallinelle delle medaglie, in Parigi. Ma il più importante dei monumenti, esistenti tuttora, è un tempio detto Tavola dei Paladini, le cui rovine occupano mia leggiera elevazione, presso la sponda destra del Bradano, a 3 chi ionicii ì circa dalla sua foco. E un tempio d'ordine dorico, della prima metà, crcdosi, del V secolo av. C., di cui non rimangono ritte che quindici colonne, dieci dalla parte nord del peristilio e cinque dalla parie sui con avanzi dell'architrave. Il tempio era esastilo (con sei colonne di Ironie) e con dodici o tredici colonne sulle sue faccio laterali ; ma del fregio, del cornicione e dei frontoni nessuna traccia. Gli scavi eseguiti per cslrarre il pavimento e che compirono la distruzione del tempio, non risalgono ad oltre un secolo. L'arcivescovo Gapecelatro, quando occupava la sede di Taranto, (1) « Dopo quest'evento — soggiunge il Lexoiimant — Metaponto rimase quasi spopolata ed litro più non fece che vegetar miseramente sino al giorno ni cui, nella Guerra Sociale, le orde dei banditi e degli schiavi ribelli sotto il comando di Spartaco, le furono sopra, la saccheggiarono e l'incendiarono » (La Granile Grècc, voi. I, [i. 132). ![]() |