l'alte Qjitirtfi llali i Mei iilinnali-
Troja, in prova di riti' gli aiutatili additavano. in imi tempi ili 'XIiik i, gli Mriliiiciiti ila Ini adope-lali in (,iH'll'iii'('a<>iiiii('.
Un'altra tradizione, li ferii,1 ila Efurti, awguava a Metaponto un uligine forese e ne alti iluiiva la fondazione a Paulio, tiranno ili Crina, presso lielfn, ritta drlla Kni'ule in ClTeria Altie leggende facevano risalire la sua uligine .'iti imi tempo anrlie più irinulu. Aitimeli di Siracusa aUri ma die si chiamava in origine Mclnlm ila un enie ili lai iiuuie, il ipiale pare finn' iilciililiraln rn, Mi-lapoiilo rlir li gì irti nella storia liiilira gl'eia ipial ina ri tu ili Meiinli,ipe e padre di Iviln e ili l'.ento.
lille ,mssa realiiiente esservi stato unti slahiliuifiilti più aulico della eitltniia aeliea uni inni aldiiaiu intuiti di diieriniuare ; ina noi leggiamo die «pianilo fu fondala .Melapunto, il sito non era rirrupUn ; e perciò i euliini acliei ili (Cullimi e ili Siimi desiileiavano ruluuizzarln per pieveuire i Taieniini nel prenderne possessit. A tal line fu inviata dalla madre pallia ima minuta snttu il ruinaitilti ili un capo ili nome Leiirisopo, il quale fu rnslicltn, secondo una i dazione, ad insignorii si del (eirilurin con nn Iratlalo framlnlciiln. l'n'altra e più plausibile tradizione si è tpiella die i ninni roluni vennero dapprima a rniilesa coi Tarantini del pari die cmi le alligni' liilu'i degli Knntrii, criniera che eldie fine ila ultimo con mi trattato, die li lasciava in possesso pacifico del territorio acquistato.
La data della rnlnnizzaziouc di Melapoiiln mal punssi determinare imi certezza; ma essa, da quel clic precede, avvenne necessariamente «lupo quella di Taranto, del pari clic di Siliari e di ('a nione; di clic erronea adatto è la data assegnata da Eusebio che vorrebbe farla risalire al 7 i av. C. Li si può probabilmente fissare a circa il 7
Poco sappiamo di Metaponto duratile i primi tempi della sua esistenza ; ma egli par celio clic essa crebbe rapidamente ad ini allo grxtlo di prosperità, di che andò debitrice all'estrèma feracità del suo territorio. Essa strinse alleanza con le altre città arlier, Sibari e Crolline; e la prima volta clic incontrasi il siiti nome, nell'istoria si è quando si alleò a queste due città mutili Sili per rar riarno i coloni Jonii. La guerra pare che terminasse con la presa e la distinzione ili Siri, ma ciò è mollo oscuro, come vedremo sotto Siri.
Non pare che Metaponto pigliasse parte alla guerra fra Crotone e Siliari, la (piale ebbe fine, come già abbiali] visto, con la distruzione di questa seconda città ; ma il «iiu nome è uieiilnvatu fre-qncnlemenlc coi cambiamenti introdotti ila Pitagora e i torbidi die ne segni mini Melapunto invero pare che fosse ima delle città, in cui le doltriuc e In setta ili questo granile filosofo posero le più salde radici. Anche quando furono espilisi ila Crnlonc i Pitagorici si mantennero a Metaponto, ove il filosofo stesso crasi ritiralo e dove terminò isnoi giorni.
I Mclapoiilini venerarono la sua memoria ; consertarono la rasa, in cui era vissuto, trasformandola in un tempio di Cerere ed alla strada, in cui era situala, diedero il nome di Musco. A' tempi ili Cicerone vi si vedeva sempre la sua Innilia (I).
1 Meta pon ti ili furon poi chiamali, quali mediatori, a calmare i torbidi scoppiali a Crotone.
Al lenipo della celebre spedizione ateniese in Sicilia (da noi narrata ampiamente nel volume Sicilia) nel 4In av. C, i Mclapontini, come gli altri Stati della Magna Grecia, tentarmi dapprima osservare una stretta neutralità; ma l'anno successivo furono indotti ad entrare in alleanza con Alene, somministrando una piccola forza ausiliaria all'armamento, e sotto iJeniosleiie ed Eiiriincdonle pare evidente clic Metaponto fosse una città florida ed opulenta, nè liavvi ragione di supporre die
(1) Trattandosi di uno dei principi della filosofìa aggiungiamo qui alcuni particolari ilei I.i.noumant (/.ri Grande Grece, p. 126. voi. 1):
« 1 Metaponlini prodigarono a Pitagora, divenuto loro ospite, tutti i segni dell'ammirazione, del rispetto e della devozione. Chiamarono la sua casa il tempio di 1 lemetir (Cerere) e la strada ove abitava il inopio sarto alle Muse. I suoi più fervidi discepoli gli avevano tenuto dietro. Metaponto presentò per qualche tempo lo spettacolo di una citta tutta filosofica. Pitagora, venerato dalla grande maggioranza desìi aiutanti, considerato ila alcuni quale un Dio. quale un'incarnazione di Apollo stesso, poti credersi sicuro di terminare in pace una vecchiezza gloriosa Ma l'odio dei Catoniani lo perseguito sino a Metaponto, ove fece proseliti, che incendiarono l'edifizio, ove insegnava ad un numeroso uditorio. Costretto a fuggire in mezzo alle fiamme e non avendo a schermo clic i corpi dei suoi discepoli, il grand'uonto, alì'ranto dal dolore, si chiuse nella sua casa e vi si lasciò morir di fame ».