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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! Antiche colonie e città greche nel golfo quale una colonia ateniese, gli Vleniesi non formavano in fallo clic piccoli parte della popolazione. Come apprendiamo da Diodoro, i cittadini erano divisi in dieci tri',ni, i cui nomi ne indicano sufficientemente l'origine. Erano: Arcadi, Achei, Elei, Beozii, Amliiiionici, Borii, Junii, Ateniesi, Kubei c Nesiotici o quelli delle isole. La forma del governo era democratica c la città dicesi fosse rolla da un ben ordinato sislema legislativo; ina l'asserzione di Diodoro, clic era la legislazione di Carondo e clic quel celebre legislatore era un cittadino di 'furio, è cecamente erronea. La città slessa era costruì® con grande regolarità e magnificenza sopra un disegno conforme al sistema di cui l'arcliiletlo Ippodamo aveva dato recentemente l'esempio al Pireo. Aveva la l'orma di un lungo quadralo. Quattro granili ed ampie vie parallele, col nome ili altrettante divinila, l'attraversavano per lo lungo e Ire vie consimili le intersecavano ne! senso della larghezza. L'agora (o la pubblica piazza) era nel centro. Pochissimo tempo dopo la sua fondazione, Torio venne alle prese con Taranto per il possesso del fertile distretto Sirita a circa 48 chilometri a nord da 'furio, sul quale gli \leniesi avevano un aulico diritto clic i loro coloni fecero natiiralmenle valere, come vedremo, sotto Siri. Il generale sparlano Cleandrida, il quale, caccialo dalla Grecia* aveva pochi anni prima posto dimora in furio, divenne il generale dei Turiani in codesta guerra, la quale fu, dopo varie vicende, ultimata. da un compromesso, in virtù del quale le due parli contendciili accordaronsi a fondare nel territorio contrastato la nuova colonia ili Eraclea, come vedremo a suo luogo. Le nolizie storiche, clic possediamo ili Tnrio, sono sfortunatamente scarsissime e frammentarie. Nuove contese, scoppiate fra i cittadini ateniesi e gli altri coloni, furon composte da ultimo dall'oracolo di Delfo, il quale sentenziò clic la città non aveva altro fondatore clic Apollo. Ma la slessa divergenza ricomparve in occasione della grande spedizione ateniese in Sicilia e 'furio si scisse in due parti: una desiderosa di appoggiare gli Ueniesi e l'altra contraria. Questa prevalse dapprima tanto clic i Turiani serbarono la medesima neutralità verso la squadra alcniesc sotto Nicla ed Alcibiade come verso le altri città d'Italia; ma due anni dopo (nel 21B av. C.) il partilo ateniese aveva preso il sopravvento; e quando Demostene ed Eiirimedonle approdarono a Tnrio, gli abitanti, non solo prestarono loro ogni possibile aiuto, ma diedero loro fin anco una forza ausiliaria di 700 opliti, o fanti greci, e di 300 saetticri. Da quel tempo nulla più udiamo di Tnrio per un periodo di oltre 20 anni, quantunque siavi ragione di credere clic fu quello il periodo della sua maggiore prosperità. Nel .'100 av. C. noi troviamo che il suo territorio cominciava già a soffrire per le incursioni dei Lucani, nuovo e formidabile nemico, per difendersi dal quale tulle le città della Magna Grecia avevano stivilo una lega difensiva. Ma i Turiani impazienti non aspettarono l'aiuto degli alleali e. scesero in campo con un esercito di 14,000 fanti e 1000 cavalli, col quale respinsero gli assalii dei Lucani; se non che avendoli inseguiti precipitosamente nel loro proprio territorio, furono pienamente sconfitti presso Lao e tagliati a pezzi in numero di olire 10,000. Questa sconfitta fu un grave colpo alla prosperità di Torio e la forza crescente ogni dì più dei Lucani e dei Bruzii, in vicinanza immediala, le impedì di presto riaversi. La città continuò anche ad essere, se non in ostilità, in termini poco amichevoli con Dionisio di Siracusa e fu scelta per conseguenza qnal luogo di ritiro e di esilio da suo fratello Lepline e dal suo amico Fi listo. fi crescer continuo della potenza dei Bruzii verso il 356 av. C. fu probabilmente la causa della compiuta decadenza di 'l'uno, ma l'asserzione di Diodoro, ch'essa fu conquistata da questo popolo vuoisi accogliere con gran dubbiezza. Certo è almeno che Tutto ricomparisce nell'istoria in un periodo posteriore quale ima città greca indipendente comecché assai decaduta dalla sua grandezza primitiva. Non se ne trova menzione durante le guerre di Alessandro di Epiro in questa parte di Italia; ma in un periodo posteriore essa fu incalzata così aspramente dai Lucani ch'clile ricorso alla alleanza di Roma, la quale inviò in suo aiuto un esercito sotto il comando di C. Fabricio. Questi sconfisse i Lucani, che avevano posto l'assedio a Turio, in una battaglia campale, e con parecchi altri successi infranse la loro forza e potenza sì che cessò per Turio ogni pericolo immediato da quella parie. Ma poco appresso i Turiani furono assaliti dall'altro lato dai Tarantini, i quali vuoisi s'impadronissero e saccheggiassero la loro città; e questa aggressione fu una delle cause immediate 1» ~ l-a l'atri», voi. IV'. ![]() |