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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di fiallipoli
   2G0
   la Città e dc-1 Porto (da fotografia).
   iti aria salubre ed ni territorio a colline, assai bene coltivato e ferace di granaglie, olio, vino ed agrumi: pascoli con bestiame. Industria attiva di tessuti casalinghi.
   Cenni storici. — 11 nome antico di Picciotti e \ illapicciotti fu cambiato recentemente in quello di \lezio, dall'antica Aletmm (AÀr'Ttov, Toi,., in, 11, § 7(5), annoverata da Plinio e da Tolomeo fra le città interne assegnate da essi ai Salentini. Il suo luogo (collocato erroneamente dal Cluverio a Lecce) è segnato chiaramente dall'antica chiesa, ili S. Maria della Lizza (già sede vescovile) presso Alezio, non lungi da Gallipoli, sulla strada per Otranto. Qui furono scoperti molti ruderi antichi, fra gli altri diverse tombe con iscrizioni in dialetto messapie.o. 11 nome è scritto corrottamente Baletium invece di Aletium nella Tabula l'eutuigeriana, la quale la pone però correttamente fra Neretiun (Nardo) ed Uxentum (Ugento), quantunque le distanze recate non sieno accurate.
   Colt, elett. e Dioc. Gallipoli — P2. T. e Str. ferr.
   Parabita (32G9 ab.). — Siede a 100 metri circa d'altezza sul livello del mare, a 13 chilometri da Gallipoli, a pi è della Serra Sant'Eleuterio, continuazione delle Murgie, che raggiunge l'altezza di metri l'J5. Era cinta in addietro di mura con tre porte, ma ora non ha più che un castello. Chiesa parrocchiale con altre sussidiarie. Vetture postali per Maglie e Gallipoli.
   Territorio fertilissimo in ogni sorta di granaglie, olio, vino e frutta, fra le altre i meloni che vi riescono squisiti. Apicoltura, da cui si ricava un miele ecsellente.
   Cenni storici. — Parabita fu posta, ma solo per congettura, sul luogo dell'antica Bauota o Baubota (IjmW), ricordata soltanto da Tolomeo quale città interna dei Salentini. Suoi primi signori feudali furono i Sanseverino nel 1400, sotto il governo degli Angioini; ma ne furono poi spogliati per fellonia. Re Ladislao la diede, nel 1Ì07, ad Ottino Del Caro, dal quale passò ai Del P>alzo e per via di dote ad Angliiliberto Del Balzo Orsini, duca di Nardo e conte di Ugento. Passò da ultimo ai Castriota e ai Ferrari col titolo di ducato.
   Coli, elett. Gallipoli — Dioc. Nardo — P2 e T. locali, Str. ferr. ad Alezio.