Mandamenti e Comuni del Circondario di Brindisi 13
Fig. 102. — Oria : Castello di Federico li (da fotografia Barbieri).
Brindisi la chiesa di San .Michele Arcangelo, situata in contrada Malignano in territorio di Oria, con facoltà di condurvi della gente per abitare le case poste intorno alla chiesa, rendendole immuni da qualsiasi tributo. Questa chiesa era appunto là dove oggi sorge Latiano.
Uomini illustri. — Nacquero in Latiano: Vincenzo Maria Imperiale, letterato e poeta; Francesco Antonio De Virgilìis, poeta; Francesco Antonucci, scienziato.
Coli, elett. Brindisi — Dioc. Oria — P3, T. e Str. ferr.
Mandamento di ORIA (comprende 3 Comuni, popol. 10,238 ab.). — Territorio in colle e in pianura, feracissimo in olio, vino, fichi e tabacco.
Oria (8809 ab.). — Sorge a rGG metri d'altezza ed a 31 chilometri da Brindisi, pittorescamente situata in altura, sullo spartiacque dei due mari, con veduta rinomata dell'Adriatico e delle selvatiche montagne albanesi ad est, del gran golfo di Taranto e delle rotonde montagne della Calabria ad ovest.
11 principale edifizio di Oria è il superbo castello edificato dal grande Hohenstaufen, l'imperatore Federico II (fig. 102), nel 1227, sulle rovino di un'antica fortezza. È di forma triangolare con una gran torre quadrata e due piccole rotonde, una delle quali seiuidiruta. E cinto di una duplice linea di mura, con quarantacinque torricelle ed occupa l'intiera sommità del più alto dei due colli, su cui è situata la città (1). Intorno al castello fu piantato un giardino di pini, lauri, cipressi, abeti, agavi ed eucalipti, collegati da festoni di rose, gardenie, eliotropii, ecc., un giardino d'Armida in primavera. Il castello appartiene ora ai principi di Francavilla.
Il 21 settembre del 1878 Oria fu devastata da un orrendo ciclone che vi cagionò danni indescrivibili. La stazione ferroviaria fu distrutta. Tutto il materiale ferroviario, rotaie, macchine, vagoni, caselli di cantonieri, attrezzi, tutto fu stritolato, disperso oltre un raggio di dieci chilometri. Il gestore delle merci Paoletti, che si trovava in
(1) Corre intorno al castello d'Oria famosa una leggenda che spiega il perchè del fumo della bianca nebbia che spandesi al cader della notte intorno alle sue mura. Durante la loro costruzione queste mura o facevano pancia o cadevano addirittura ed i muratori non sapevano dove dar del capo. Qualcuno — non si sa chi, ma vuoisi il diavolo — suggerì che se un fanciullo fosse murato vivo nelle mura, esse non crollerebbero più. 11 figliuoletto d'una vedova scomparve e non fu più veduto in Oria. La madre corse frenetica per le vìe della città chiamandolo ed un testimonio oculare le disse quei che era accaduto. Ella mori di dolore e di orrore esclamando: i Oli! mura crudeli, carne arde e fuma per dolore il mio cuore, possa cosi Olia fumar per sempre ! •>.
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