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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Brindisi
   24-5
   Fig. 100,.— Brindisi: Chiusa del Casale (da fotografìa lUnniElu).
   Durante la guerra civile fra Cesare e Pompeo, Brindisi divenne la scena d'importanti operazioni militari. Pompeo \i aveva raccolto le sue forze con intento di traversare 1 \driatico e porzione di esse già aveva sciolte le vele, quando sopragginnse Cesare, il quale, dopo investita la citta dalla parte di terra, con quattro legioni di veterani e due di soldati recentemente arruolati, tentò di impedire rimbarco delle forze rimanenti. A tal line, non avendo naviglio proprio, tentò chiudere la bocca angusta del porto piantando pali ed affondando barche nel centro del canale, pali che vi si rinvennero ancora ai dì nostri. A Pompeo venne fatto però frustrare i tentativi di Cesare, tinche, col ritorno della sua squadra, potò riparare nell'Illirico.
   Dopo la morte del dittatore, il giovane Ottavio assunse a Brindisi il titolo di Cenare e le coorti dei veterani di guarnigione furato le prime che diclnararonsi in favore di lui. Quattro anni dopo (40 av. C.) Brindisi fu di nuovo assediata da Antonio e da Domizio Enobarbo, ed Ottaviano tentò indarno di far togliere l'assedio; ma la sua caduta fu evitata per l'intervento di amici comuni, i quali li riconciliarono.
   La pace conchiusa in tal modo fu di breve durata e, nel 41 av. C., avendo Antonio minacciato nuovamente Brindisi con una squadra di trecento vele, Mecenate e Coccio accorsero in fretta da Roma e riuscirono di nuovo a conchiudere un accordo amichevole. Fu in quest'ultima occasione ch'eglino furono accompagnati da Orazio Fiacco, il quale immortalò il suo viaggio (la Roma a Brindisi in una Satira ben nota.
   Nel 19 av. C. Virgilio mori a Brindisi, al suo ritorno dalla Grecia. Ili un periodo posteriore Tacito ci ha tramandato una pietosa descrizione dello sbarco a Brindisi di Agrippina con le ceneri del marito Germanico.
   Sotto l'Impero romano poco apprendiamo, relativamente, di Brindisi, quantunque sia certo ch'essa conservò la sua prisca importanza, e continuò ad essere il yanto di partenza e di arrivo sia pei viaggiatori ordinari, quanto per gli eserciti fra l'Italia e l'Oriente. Incerto è il periodo in cui la gran via Appia fu continuata sino a Brindisi e resa carreggiabile; ma la strada diretta da Roma a Brindisi a traverso l'Apulia per Camisium ed Egnatia, semplicemente mulattiera al tempo (li Strabone, fu compiuta soltanto quale via maestra sotto Trajano e denominata da lui Via Trajuna.
   Sulla collina, che guarda 1 imboccatura del porto, i Romani innalzarono due gigantesche colonne, credesi tra il V ed il VI secolo dell'era volgare, unite da una grossa barra di bronzo, dal centro della quale probabilmente pendeva il fanale, destinato a segnare la Via ai naviganti. Altri invece pensano che fossero innalzate dagli abitanti