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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario ili Lecce
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   Nò leggiamo nulla (li fJydritntum per qualche tempo dopo che cadde, col rimanente della penisola messapica, sotto il giogo romano; lo stabilimento della colonia romana a Brindisi e l'importanza crescente del suo porto contribuirono, non v'ò dubbio, a menomare quella di Htfàrunlum. Ma sin dal 191 av. C. noi troviamo ch'esso era un punto frequentato di sbarco 111 Italia per coloro che giungevano dalla Grecia traversando Corcìra; e continuò probabilmente ad essere una strada assai frequentata, mentre Brindisi era il punto di comunicazione con Apollonia e la costa dell'Epiro. Cicerone però riconosce il fatto che il passaggio più breve dall'Italia alla costa in faccia era da Hijdnndum, che egli stesso pare preferisse per t?.le ragione a quello di Ihuìidus'nun; quantunque Plinio ci dica che il secondo passaggio era invero più lungo, 111 a più sicuro.
   Tutti 1 geografi antichi parlano iVHyihuntum come situato alla bocca od all'ingresso dell'Adriatico. Plinio ragguaglia la larghezza dello stretto, che lo separa dalla costa opposta presso Apollonia, a 50 miglia pugliesi, che è quasi esatto, e ciò consuona eziandio col calcolo di Strabonc, che correvano ÌOO stadi! (50 miglia pugliesi) da Ihjdruntum all'isola di Saso (ora Sassono o Sasso), presso il promontorio Vcroceraunio (ora detto Glossa o Linguetta). Plinio aggiunge una strana istoria, clic Pirro, reduce dall'Epiro, aveva formato il disegno di chiudere il passaggio con un ponte di barche e clic la stessa idea era stata ripigliata più tardi da Garrone in una guerra contro i pirati. Strabene parla (l!U'Jdenti tum come ili un luogo di poca importanza ai dì suor ma pare assorgesse al grado di una ragguardevole città municipale sotto l'Impero romano ed acquistasse grado grado importanza con la scadere di Brunditsiuni, come vedremo sotto Brindisi.
   Nel 1\ secolo pare divenisse il luogo usuale di transito, non solamente in Grecia, ma anche ad Ypollonia (ora Pollina o Polloua nellTlliria), a Diraccliio (ora Durazzo) e di là a Costantinopoli, cosicché tutti gli Itinerari recano su questo supposto le vie di comunicazione fra l'Italia e 1 Oliente. E ciò continuò anche dopo la caduta dell'Impero d'Occidente; per la qual cosa, durante le guerre dei Goti con Belisario e Xarsete, lìydruntum assume un'importanza diversa assai da quella che possedeva nei tempi romani. Fu una delle ultime città nel mezzodì d'Italia che rimase in potere degli imperatori greci, ai quali fu tolta nel secolo XI.
   Bell'Sll ì Veneziani riportarono una vittoria navale sugli Arabi nelle acque di Hydriailum, che assunse poi l'odierno suo nome di Otranto e diede il nome di Terra d'Otranto all'odierna provincia di Lecce. Ebbe quindi comune la sorte con le altre città dell'Italia meridionale sotto gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi ; finche, nell'anno 14-SO, fu, come abbiamo visto, presa e saccheggiata con immane eccidio dai crudelissimi Turchi. Anche nel 15'37 questi barbari sanguinari, accampati sempre, in onta alla civiltà, in Europa, fecero un nuovo tentativo contro Otranto, sbarcando con fanti e cavalli da ottanta galee, ma furono subito respinti e costretti a rimbarcarsi dal governatore Scipione di Somma»
   Otranto appartenne quindi, con altre città della Puglia, ai Veneziani sino al 1503, quando, in forza della Lega dì Candirai, avversa a V enezia, fu, da Ferdinando d'Aragona, incorporata di bel nuovo nel reame dì Napoli. D'allora in poi nulla più avvenne di straordinario sino al 1799, quando fu proclamata la Repubblica partenopea a somiglianza della francese, a cui Otranto si mostrò avversa e al volgere della fortuna fu delle prime a sventolare bandiera regia. Restaurata, nel 1801-, per le vittorie prodigiose di Bonaparte, la fortuna di Francia, il re di Napoli fu costretto, in forza del trattato di Firenze, a permettere che 4000 Francesi stanziassero negli Abruzzi, dal Tronto al Sangro, e 12.000 in Terra d'Otranto sino al Bradano, questi ultimi sotto il comando del generale Soult, poi maresciallo di Francia. Questi 10,000 uomini, ivi appostati per sorvegliare le mosse degli Inglesi, si avanzarono poi ad occupare l'intiero
   138 — Li» Patria, voi. IV.