Mandamenti e Comuni del Circondario di San Severo
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Nel centro della Cattedrale: Noè che presiede alla segatura del legname ed alla costruzione dell'Arca; quindi 1 Arca ultimata con animali che vi entrano dentro, mentre Noe e sua moglie li stanno guardando da un finestrino. L'iscrizione suona:
Ilumilis Senus Jonalhus Ihjdruntis.
Archicpiscopus jusstl hoc opus fieri per Manus Pantaleonis priori.
Dinanzi all'aitar maggiore veggonsi circoli formati dai rami intrecciati d'un albero, con rappresentazioni mitologiche dei mesi dell'anno, Caino, Abele e Uex Arttnus.
A sinistra della porta principale un ampio circolo coi corpi di quattro leoni, convergenti tutti da una testa, la Torre di Babele e l'iscrizione ;
.¦inno ab incaniatione Domini Nostri Iha M'1 Ì1CLV indiclione MI. Degnante Domino nostro W. l'cye magnifico.
Il musaico nel centro rappresenta 1111 albero immane con le radici alla porta della cattedrale e terminante con rami rie un i all'aitar maggiore, sopra uno dei quali seggono Adamo ed Eva che stanno mangiando il frutto vietato. Sono additati comunemente conte scimmie che vissero anticamente in Otranto (1).
In una cappella all'estremità della navata di destra è una gran cassa vetrata, contenente una quantità di ossa degli infelici Otrantini assassinati, Pll agosto 1480, barbaramente dai Turchi. Vi si veggono ancora infisse punte di treccie e di pugnali arrugginiti ed una spica coperta di nero sangue essiccato.
Le dodici grandi colonne di marmo verde e di granito orientale che dividano la Cattedrale in tre navate furono tolte dalle rovine di ini tempio di Minerva, situato in un sobborgo a sud delia città e denominato San Nicola. La bella volta è 111 legno intagliato.
Bellissima e grandiosa la cripta 0 chiesa sotterranea con quarantadue colonne di vani marini, di porfido e di granito orientale, con capitelli di varie forme e disegni, provenienti, al fermo, da qualche tempio antico. Vuoisi edificata nel secolo Vili (2).
Castello (fig. 93). — Fu edificalo da Alfonso d'Aragona e le due grandi torri circolari furono aggiunte da Carlo V. La prospettiva dai bastioni è magnifica. I11 fondo la bella baia scintillante sotto i raggi del sole, con gli scogli erbosi sotto le acque trasparenti. Dirimpetto la costa dell'Albania, seminata lungo la spiaggia di bianchi villaggi e i dirupati nevosi monti Acroceraunii (Acroceraunicie hurridos montes od Infames sco-pulos Acrocerauniae, come li qualifica Orazio), le cui vette supreme occultansi nelle nuvole. A ovest il colle di Minerva, ove 800 abitanti d'Otranto furono decapitati nel 1480 dai Turchi efferati. Volgendo il dorso al mare raggiante veggonsi al basso i sobborghi Monte e Corpo Santo, ove dimorano GuO giornalieri, i quali, prima della caduta dei Borboni, erano costretti, per entrare in città, a camminare 2 chilometri iu giro alle fortificazioni; ora fu aperta una strada a traverso 1111 bastione colossale e possono porre piede in Otranto a breve distanza dalle loro case. Nel 1881 vi fu celebrato sontuosamente il quadrisecolare anniversario della difesa, della caduta e del martirio degli Idruntini.
(1) Vedine la descrizione in E. Aar, Gli studi storici in Tara d'Otranto, in Archivio storico italiano, serie IV, tomo IV, pag. 113 e seg. — Però tali musaici attendono ancora una esatta descrizione. Si dice che un esatto disegno trovasene nel Drilish Museuin, fatto in tempo precedente agli ultimi guasti che pati il monumento, prima della recente restaurazione, 11011 laudabile.
(2) Intorno alla cattedrale d'Otranto l'immaginoso Paolo Bourgf.t, nelle sue Se.nsalions d'Italie, così si esprime: a A Otrante, j'aurai vu un sublime paysage de mer, une citédu Moyen-àge, plus intaete que Volterra ou Montepulciano, une admirable cathédrale si nue et si tragique ».