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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nuovi fabbricati o giardini, oil una terza rimane ancor ritta nella sua forma primitiva. Oli abitanti innalzarono per riconoscenza, nel 1518, il suri descritto Arco di trionfo, la più bella porta di Lecce, donde si va a Napoli.
   Nel 1647 Lecce secondo I insurrezione di Masaniello a Napoli: ina la sommossa popolare fu repressa prontamente dal Roccapiaunla, inviato in Terra d'Otranto dal duca d Vrcos viceré. Sei secolo XVII infierì in Lecce la guerra civile e le cronache contemporanee narrano di frequente fatti di sangue.
   1 >tirò a lungo la tranquillità nel successivo secolo XVI 11 ; finché, sullo scorcio di esso, la città sposò le parti della Repubblica Partenopea. Fu invasa allora da ima ciurma di avventurieri, con a capo un tal Ronafede Gerunda, massaro di Mnntcjasi in circondario di Taranto, il quale, coadiuvato dal córso I)e Cesare, suscitò, nel 170'.), la reazione in tutta la provincia contro la Repubblica.
   Nel 1S08 Lecce fu visitata da Giuseppe Ronaparte re di Napoli e, nel 1SI0, dal suo successore Gioacchino Murat, che albergò nel palazzo del marchese Palmieri. Dopo la restaurazione borbonica. Lecce, a somiglianza d'altre città, cospiri) per l'unità della patria, cosi nel 1S2I come nel 1S4S, e la città e provincia di Lecce sono assai bene rappresentate nel martirologio politico italiano: dal precitato Sigismondo Castrome-diano. da Giuseppe Pisailelli, \ ineenzo Cepolla, Cesare Rraico, Salvatore Stampacela, Nicola Schiavoiie, M. \ erri, ecc. Compiuta l'unità d'Italia, la patriottica Lecce innalzò due monumenti: a \ ittorio Emanuele ed a Giuseppe Garibaldi
   UOMINI ILLUSTRI
   Grande è il loro numero in questa antica Atene, ora Firenze delle Puglie. Pretermettendo i sovrani e i principi che vi nacquero a varii intervalli di tempo, citeremo qui fra gli scienziati, letterati ed oratori insigni: Scipione Ammirato, nato nel 1531 in Lecce da un ramo della nobile famiglia fiorentina degli Ammirati, trasferitosi dal 1570 a Firenze, morto nel 1601, autore dello ben note Istorie fiorentine, ecc. — Àbramo Rahnes, filosofo rinomato verso la fine del secolo XV, traduttore e commentatore delle opero di Averroè e di Aristotile. — Roberto Caracciolo (1425-95), predicatore eloquon-tissiino ed autore di erudite opere sacro. — Ascanio Grandi (secolo XVII), poeta pareggiato al Tasso nel suo secolo. — E. Persone, G. lì. Cicala, G. P. e D. Paladini, letterati.— F. Antonio D' Amelio, poeta notissimo in dialetto leccese. — Luigi Paladini, diplomatico, ambasciatore, viceré per Ferdinando I d'Aragona.