Fig. G5. — Lccfc: Parte laterale del Tempio dei Santi Nicolò c Cataldo (da fotografia Iìakwlm).
mendicità pei due circondari di Lecce e di Gallipoli. Nel 1491 il convento passò, per donazione del re Alfonso d'Aragona, agli Olivetani, i quali lo ricostruirono dalle fondamenta e, nel 1710, rinnovarono la facciata della chiesa coprendo vandalicamente l'antica. Sotto Napoleone I il convento fu soppresso. Dei mausolei 11011 rimane che quello del poeta Ascanio Grandi.
Accanto alla chiesa è il Camposanto di Lecce (fig, 72), un ampio labirinto di viottoli fiancheggiati da tombe e da cipressi, che inerita una visita da chi voglia formarsi un concetto del valore artistico degli architetti, scultori, modellatori, intagliatori escalpellini leccesi degli ultimi cinquantanni.
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Delle altre chiese di Lecce meritano menzione: quella del Rosario, col mausoleo dell'umanista Galateo, gloria principalmente della città; ha dirimpetto l'Ospedale, edifizio sontuoso del secolo XIV, costruito su disegno di Gian Giacomo dell'Acaya; — la chiesa di Santa Chiara (fig. 02); — quella di San Matteo, del 1700; — del Carmine, del 1G0G (fig. G7); — di Santa Maria degli Angeli, fondata da 15. I'eruzzi, nobile fiorentino che impalmò Giovannella Maramonte di Lecce; — di San Marco, fondata dai Veneziani; — di San Francesco (figg. 6S-G9) ;— e per ultimo la chiesa suburbana di Santa Maria di Cerrate (figg. 70-71).