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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Lecce
   107
   Fig. G0. — Lecce: Chiesa ili Santa Croce (ila fotografia IUiuueiii).
   ilei Celestini fu soppresso nel 1807 e vi fu posta in seguito la sede della Prefettura e. dei prefetti. La facciata fu compiuta soltanto sul principio del secolo nostro e fra le cose barocche di Lecce è certamente la più barocca per la soprabbondanza di fregi, segnatamente nel primo e secondo piano, mentre nel pianterreno scorgonsi le linee eleganti del Rinascimento. E di forma basilicale a tre navate, divise da colonne.
   La ricostruzione dell'antica chiesa addusse la distruzione di parecchi monumenti storici, fra gli altri, della tomba marmorea della celebre contessa di Lecce e regina di Napoli, Maria d'Enghien, moglie di re Ladislao. Lo stesso avvenne dei sepolcri dei conti normanni. Vi rimase il sepolcro degli Adorni (secolo XVI), patrizi genovesi trapiantatisi a Lecce. Notevoli alcune, tele del Lama ed 1 bassorilievi del prementovato Zimbalo nella cappella Cicala.
   Il Gesù. — Fu fondata nel 1575 dai Gesuiti, dai quali passò, nel 1774, ai Benedettini Neri di Montescaglioso. Contiene uno stupendo coro di noce intagliato, un dipinto a fresco del Verrio ed alcuni quadri di Luca Giordano, dell'Imparato e del Letizia di Alessano.
   Sant'Irena (fig. 01). Annessa all'ex-Casa dei Teatini, ora sede della R. Scuola normale femminile, una delle più grandi e belle della città, fu edificata fra il 1590 e il 1020 e, quantunque anch'essa nel suddetto stile rococò, vi si scorgono reminiscenze