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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Fig, r,'j. — Lecce: Arci ili T riunii; di'ilnalu a Carlo V (ila fuloj;rali,i ItMiMMlI).
   ampollosa in latino Da questa porta, da cui si va a Napoli, si pon piede negli ameni viali che attorniano la città.
   CHIESE
   Il Duomo. — Due lati della piazza grandiosa del Duomo sono occupati dal palazzo Vescovile e dal Seminario, ed il terzo dal Duomo stesso o cattedrale dell \ssnnta, centro architettonico della città, con una immensa facciata rococò, stile d'arte nato dal barocco, e caratterizzato da ridondanza di ornamenti bizzarri. I ti edificato nell'anno 1111 dal normanno Goffredo conte di Lecce e dal vescovo Lortnosus, ed ha molta somiglianza con quello di Bari, ma fu ammodernato più \olte in seguito; finché, nel 16VJ-7U, fu ricostruito di sana pianta, in un col campanili che gli sta a fianco, nello stile barocco allora in voga, su disegno dell'architetto e scultore leccese Giuseppe Xintbalo. Un'inscrizione attesta che il vescovo Luigi l'appacoda pose, nel 1059, la prima pietra dell'edilizio rinnovellato.
   Sotto il coro liavvi una cripta o chiesa sotterranea. 11 magnifico «impanile, visibile a grande lontananza, è diviso in quattro sezioni ed è alto, come dicemmo, ben 7t) metri, si clic dalla vetta Io Sguardo spazia sopra una grati parte della provincia e spingesi sino alle isolo .Ionie ed alla spiaggia opposta dell'Adriatico (Albania).
   Nell'interno del Duomo ainmiransh un Sfa ni' Oroiumt del Coppola di Gallipoli; alcuni dipinti dello Strafeliti da Copertine (del secolo XVI) nel coro; una 'Pietà,del Gagliardi di l'orna; un paliotto d'argento cesellato all'altare di Sant'Oronzo, dono di Ferdinando II Borbone; un tappeto, altro dono di re G. Murai; s finalmente il Tesoro, contenente, oltre nli ori e gli argenti, ì paramenti sacri guarniti di finissimi merletti, prodotto di una delle antiche e rinomate industrie leccesi, ora scaduta.
   Santa Cuoce (fig. GOJ. — Fare che sia il più importante dei monumenti del tempo dei Brienne e fu fondata, nel 1353, da quel Gualtiero di Brienne prementovato, duca di Atene e tiranno dì Firenze, da cui fu cacciato. La riedificazione della chiesa e del chiostro ebbe principio nel 1319 e, secondo il De Simone nella sua opera recente Lecce e i su jì »tvnumenti, durò la bellezza di centoquarantasei anni. II nuovo grandioso chiostro