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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •180
   l'arie Oliarla llnlin Meridionale
   sua pulrnza, clic rapidamente s'accrcbbu lauto, da rrrlissarc le più ,ioleuti ritl.ì dell'Italia e della Ci cria. I snoi ahil.mli sembravano ri cali espi essamente ,icr essere guerrieri, lauto erano sani e niliiisti, e noi (ìiiiorhi Olimpici riparlatami quasi sempre la vittoria. Anzi in un'olimpiade tulli e scile i vincitori furono ili Crotone, tantoché divenne popolare il detto che l'ultimo dei Ciotoiiesi valeva più clic il primo dei Greci. 1 domimi di questa città si estesero l>cn presto dal fiume Ililia al rapo Urinili (oggi capo delle Colonne), le sue mura cliliero 12 rliiloinrtri di rin (inferenza e, con le. adiacenti campagne, giunse a mcltere in campo olire reiilmuila guerrieri » (1).
   Nell'anno 500 i Crolonesi furono disfatti dai Loci ii in modo cosi completo clic la potenza di Crotone rimase lungo tempo abbattuta.
   * * *
   Intorno all'anno 530 av. C. l'arrivo di Pitagora a Crotone addusse un cambiamento notevole nelle ci ita della Magna Grecia. L'influenza straordinaria clic egli acquistò rapidamente non si restrinse a questa cillà, ma si eslese anche a Sibari ed a Metaponto del pari clic a Ileggio ed a Taranto. E ben lungi da rimanere ristretta alla filosofia, questa influenza spianò la via all'introduzione di grandi mutazioni politiche, e pose per un certo tempo la primazia politica nelle mani dei Pitagorici.
   Quando Pitagora giunse a Crotone trovò gli abitanti dediti unicamente alle mollezze, alle quali si erano completamente abbandonati dopo la vergognosa sconfitta subita dai Lorresi. Egli cercò di rialzare il loro morale e di ricondurre la città all'antica grandezza, e vi riusci cosi bene clic ben presto divenne l'idolo dei suoi concittadini, i quali per qualche tempo seguirono passivamente tulli i suoi consigli.
   <£ Quasi per reagire contro coloro che ubbidivano completamente a quanto domandavano i sensi, Pitagora pensò che la base dell'educazione della gioventù crotonesc dovesse consistere nel rendersi, quanto più fosse possibile, da questi sensi indipendente, e fondò la famosa scuola pitagorica, clic doveva, in seguilo, divenire tanto famosa e dare tanti illustri filosofi all'Italia ed alla Ciccia.
   « Ben presto la fama di Pitagora, delle sue virtù e del suo sapere si sparse per tutla la Grecia, e le città vicine più volle lo scelsero per arbitro nelle loro questioni. Alcune città giunsero fino ad adorarlo come dio ed a credere ch'egli potesse colla sua parola calmare le burrasche e rendere mansuete le fiere. Peraltro l'invidia, che non perdona inai a chi si solleva sugli altri, non risparmiò il grande filosofo. L'avere insegnato che le cariche nella città dovevano conferirsi per merito e l'avere escluso dalla sua scuola alcuni potenti cittadini, che n'erano indegni, attirò su lui l'odio dei ricchi Crotouesi, clic lo cacciarono dalla città con tutti i suoi seguaci » (2).
   Prima della cacciata dei Pitagorici, e mentre prevaleva ancora la loro influenza a Coirono scoppiò, a quel clic pare, la lotta finale fra questa città e Sibari, lotta che ebbe fine con la distruzione di quest'ultima nel 510 av. C. In quell'occasione vuoisi clic i Crotoniati schierassero sul campo di battaglia 100,000 combattenti e non meno di 300,000 i Sibariti e, quantunque codesti numeri non si possano accogliere come storicamente accurati, porgono però sempre testimonianza dell'opinione clic si nutriva dell'opulenza e della potenza delle due città rivali. Alla vittoria decisiva dei Crotoniati sulle sponde del fiume Traeis (ora Trionlo) tennero dietro la presa e la distruzione compiuta di Sibari — il clic pare producesse un'impressione profonda nel mondo ellenico e dovette addurre un grande mutamento nelle relazioni politiche della Magna Grecia. Sfortunatamente noi non abbiamo modo di rinvergarle; solo sappiamo clic porzione dei Sibariti sopravvissuti ripararono nelle città coloniali di Laus (presso l'odierna Scalea, in provincia di Cosenza) e Scidro (l'odierna Sapri, nel golfo di Policastro), mentre un'altra ponione pose dimora lungo le sponde del suddetto fiume Traeis, ove si mantenne per un periodo ragguardevole.
   1 dissidi! civili, provenienti dalla cacciata dei Pitagorici, poterono per avventura essere stati cagione della circostanza notevole (mal si può spiegare altrimenti) clic ninno degli Siali della Magna Grecia inviò aiuti ai Greci al tempo dell'invasione persiana. Ed ò vieppiù notevole the anco
   (l-2j Aspasia di Ulisse Grifoni.