l,a Magna Grecia
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«1 a tale uno stato di potenza e di ricchezza, da oltrepassare di gran lunga quel io di qual si fosse altra città della madre-patria in quel periodo primitivo.
Le colonie acliee di Sibari, di Crotone c di Metaponto pare giungessero per le prime a questa floridi condizione e Sibari segnatamente divenne proverbiale, per la sua ricchezza, il lusso e le mollezze dei suoi abitanti. Non v'ha dubbio clic la fertilità straordinaria del distrette, in cui sorgevano queste colonie fu la causa primaria della loro prosperità; ma esse pare facessero altresì un grande commercio all'estero e, acquistando in potenza, cercarono ampliare i loro possedimenti icr-nluriali, cotalchè noi leggiamo clic Sibari, nei giorni della sua grandezza, signoreggiava venticinque città dipendenti e quattro nazioni o tribù dei vicini Enotrii.
lì notevole la scarsezza delle guerre coi barbari dell'in terno c degli ostacoli al progresso delle città greche provenienti da codesta causa; e pare probabile non solo clic l'origine pelasgica di queste tribù (conia già abbiamo visto parlando degli fcotrii) le traesse ad assimilarsi facilmente ai coloni greci, ma clic molte di esse fossero ammesse ai pieni diritti di cittadini ed amalgamale iu un corpo coi coloni stranieri. Tale sappiamo essere stato il caso con Locri in particolare c non può esservi dubbili clic In stesso avvenisse più o meno largamente in tutte le, altre città. L invero impossibile spiegare con ogni altro supposto la rapidità, onde esse pervennero ad un grado di opulenza c di popolazione senza esempio a quel tempo nel inondo ellenico.
l'are certo elio il periodo di circa due secoli dal primo stabilimento delle colonie greche li li dopo la caduta di Sibari (710-510 av. C.) fu quello durante il quale quelle città giunsero all'apice della loro potenza ; c probabilmente il mezzo secolo precedente l'ultima data (f>00-510av. C.) l'u il ,iuulo culminante della prosperila delle città achec, e sfortunatamente e appunto intorno a questo periodo che noi siamo privi assolutamente di notizie storiche. E da rimpiangere principalmente la perdita dei primi libri di Dindoni comc quelli clic ci avrebbero tramandato indubbiamente molte notizie interessanti intorno alle vicende primitive delle città greche c ci avrebbero pòrtu nell'istesso tempo il destro di coordinare cronologicamente i pochi fatti sparsi clic ci pervennero. La mancanza di ciò rende impossibile il connettere in una narrazione storica le. notizie esistenti.
Fra le pai antiche vuoisi presumibilmente collocare la lega delle tre grandi città acliee — Crotone, Sibari e Metaponto — per l'espulsione degli Joiui dalla loro colonia di Siri, lega clic pare adducesse la presa c fors'anco la distruzione di questa città. Ma la data di questo evento è quasi intieramente incerta come incerta a un dipresso ò quella dell'assai più famosa battaglia sulle sporule del Saiirus (fiume del Pruzio corrispondente all'odierno Alaro) che Giustino connette colla caduta di Siri; mentre, altri autori l'assegnano ad un periodo assai posteriore. Secondo tutte le relazioni questa celebre battaglia — in cui diccsi che 1-20,000 Gl'atonia!i fossero sconfidi da siili 10,000 nd al più 15,000 Li ieri i c Reggiani — fu per qualche tempo un colpo tremendo alla prosperità di Crotone., ma Strabonc erra al fermo là dove dice clic, essa non si riebbe più da tal colpo come vedremo nella descrizione di Crotone. Giustino, al contrario, descrive il peiiodo di depressione consecutivo a questo disastro come continuante soltanto sino al tempo di Pitagora; e certo è clic al tempo di questo filosofo, Crotone, del pari clic le vicine città achee, era timidissima.
Incerta è l'epoca dell'origine di questa città, clic divenne in breve tempo una delle più popolari e delle più ricche della Magna Grecia. Erodoto allenila clic fu fondala dagli Achei, altri storici la vogliono invece fondata dagli Ausoni, dagli Argivi, dai Fenici... Una vaga leggenda narra clic fosse l'ondata dai Greci, reduci da Troja, costretti a fermarsi in quella località perchè le donne trojanr, loro schiave, stanche per la lunga c pericolosa navigazione, avevano bruciato le navi greche. Non è certo l'anno della sua fondazione. Dionigi di llicarnasso afferma che fu fondata l'anno 710 av. l'era volgare; Eusebio crede clic fosse l'ondata nel 700.
« Crotone seppe ben presto trarre profitto della sua favorevole posizione c del suo fertilissimo territorio, che rese i suoi abitanti appassionati per l'agricoltura, prima causa delle loro ricchezze. Inoltre la posizione favorevole del suo porto, unico tra Messina e Taranto, contribuì grandemente a coiicciit ti are in questa città il commercio d'una vasta e fertile zona di terreno e ad accrescere queste ricchezze.
« Se all'agricoltura ed al commercio si deve l'opulenza di Crotone, nell'educazione militare della sua gioventù e nel contìnuo esercizio delle forze fisiche devesi unicamente riconoscere l'origine della