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Parie Quarta Ilnlin Meridionale
degli Sclctris, olio in lingua albanese si tradliceva in soldati valorosi. Ne] 1400, dopo la decadenza del dominio greco, gli Albanesi, che erano uniti agli Schiavoni, si ritirarono in Casalvecchio, terra ivi vicina, e .siccome Castellnccio degli Sclaris era l'ultima (erra fabbricata in quella provincia, così fu chiamata Cuslelnuor», che poi con decreto del 11 gennaio 18111 prese la denominazione di Cast*Innovo della Daunia.
Coli, elett. San Severo — Dine. Lucerà — P5 e T. locali, Str. ferr. a Lucerà.
Casal nuovo Mouterotaro (3S70 ab.). — All'altezza di 431 metri sul livello del mare, a 2G chilometri e mezzo da San Severo e a circa 5 dal fiume Fortore, sopra un'altura da cui si gode d'una bella veduta dei paesi circostanti. Cereali, vini, legumi e caccia copiosa di quadrupedi e di volatili nei boschi.
Coli, elett. San Severo — Dioc. Benevento — l,s e T. locali, Str. ferr. a San Severo.
Casalvecchio di Puglia (2111 ab.). — A 4GÒ metri di altezza, a 2 chilometri da Castelnuovo Daunia e a 27 e mezzo da San Severo, in sito pianeggiante e con territorio montuoso in gran parte e sparso di collinette, ferace di granaglie, di olio e di vino. Gli abitanti sono quasi tutti di origine albanese.
Coli, elell. San Severo — Dioc. Lucerà — P! e T. locali, Str. ferr. a San Severo.
Pietra Moutecorvino (3GG9 ab.). — All'altezza di 450 inetri, a G chilometri da Castelnuovo Daunia e a 33 da San Severo, nell'estremità della valle del torrente Triolo, tributario del Candelaro. Granaglie, olio, vino e frutta.
Coli, elett. San Severo — Dioc. Lucerà — I>2 e T. locali, Str. ferr. a Lucerà.
Mandamento di CELENZA VALF0RT0RE (comprende 3 Comuni, popol. 10,0G1 ab.). — Territorio nel bacino del Fortore, fertilissimo principalmente in granaglie, ortaglie, legumi; uè mancano le viti, gli ulivi, gli alberi da frutta, ed i pascoli con molto bestiame. Caccia abbondante di sclvaggiume.
Celenza Valfortore (3031 ab.). —• A 470 metri d'altezza, a 42 chilometri a libeccio da San Severo, sopra un colle ameno e in aria saluberrima. Piglia nome dal fiume Fortore, che le scorre non molto lontano, a ponente segnando il confine della provincia, mentre a sud-est sorge il monte Sambuco all'altezza di 9S3 metri. Possiede due Casse di prestanza agraria, una detta Comunale e l'altra detta della .S'.s. Trinila dei Pellegrinisuccedute ai Monti frumentari colla stessa denominazione. 11 territorio produce granaglie, ortaglie, olio, vino, frutta, vacche, pecore, cavalli in buon numero e selvaggina.
Acque minerali. — Nel luogo detto Pozzo Piccolo sgorga una polla d'acqua minerale limpida, inodora e leggermente amara, la quale vuoisi contenga solfati e carbonati di magnesia e di calce. È annoverata fra le acque saline purgative e depuranti.
Cenni storici. — Celenza Valfortore fu donata da Ferdinando li d'Aragona a Margherita di Monforte e in seguito da Carlo V a Gerolamo Tuttavilla, che la vendè per 21,000 ducati a Leonora Siscar, che la trasmise al figlio Giampaolo Gambacorta. Domenico Mazzacura la comprò, nel 170G, per Gl,ó00 ducati ed in ultimo passò in possesso dei Giliberfi. Col]_ eieU. e Djoc. Lucerà - P= e T. locali, Str. ferr. a Lucerà.
Carlautino (1777 ab.). — A 55S metri d'altezza, a 4 chilometri da Celenza Val-fortore,sulle falde del monte omonimo (Gl-3 in.) sulla destra del Fortore, e in territorio feracissimo d'olio, vino, grano, detto Carlautino, che smerciansi nei paesi adiacenti; pingui ed estesi pascoli con bestiame.
Cernii storici. — L'ebbero in feudo i suddetti Giliberti.
Coli, elett, e Dioc. Lucerà — P2 locale, T. a Celenza Valfortore, Str. ferr. a Lucerà.
San Marco la Catola (4G50 ab.). — Sorge a GS5 metri d'altezza e a 5 chilometri da Celenza Valfortore, sopra un colle alla destra del torrente Catola confluente del Fortore, in bella situazione e con aria salubre. Il territorio, bagnato dal torrente anzidetto, è