Mandamenti e Comuni del Circondario di San Severo
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di cui il latte serve a far latticini e caci squisiti. Vi si produce anche vino eccellente. Di fronte, sulla sinistra del Cervaro, si vede Montaguto (in provincia di Avellino, circondario di Ariano di Puglia), all'altezza di 730 metri sul mare.
Coli, elett. Foggia — Dioc. Bovino - P5 e T. locali, Str. ferr. a Montaguto-Panni.
Mandamento di ASCOLI SATRIANO (comprende il solo Comune omonimo). — Territorio all'estremo sud-ovest del Tavoliere, bagnato dal fiume Carapella, dal torrente Cappellotto e lambito a sud dall'Ofanto ed a nord dal Cervaro; stendesi in colle e in pianura ed è coltivato a cereali, viti, gelsi, alberi da frutta con pascoli.
Ascoli Satriano (7S59 ab.). — Sorge a 110 metri d'altezza, sopra un colle ameno che domina l'ampia pianura delle Puglie, a levante del Carapella, a 32 chilometri da Foggia, 21 da Bovino e 14 in linea retta dall'Adriatico. Della Cattedrale con sede vescovile, Seminario, Castello, Ospedale, .Monte di pietà, ecc. Nel territorio rinviensi il celebre ragno detto Tarantola, il cui morso cagiona un tremito nervoso convulso, donde trasse il nome la non nten celebre danza popolare napoletana, la Tarantella.
Cenni storici. — Ascoli Satriano, da non confondersi con Ascoli Piceno, sorge sul luogo dell'antico Asculum, rinomato nell'istoria per la grande battaglia fra Pirro e i Romani, combattuta nelle sue adiacenze immediate nel 209 av. C. Non se ne trova menzione nell'istoria prima di questa battaglia, ma doveva essere un luogo importante, come rilevasi da ciò ch'essa coniò monete quale città indipendente. Da queste monete apprendiamo che la vera forma del nome era Auscultati (in lingua osca Auliusrlum), di che noi troviamo in Festo, Osculimi e Osculami l'ugna.
E di bel nuovo mentovato, nella (inerra Sociale, con Larinum e Venusia, e dal Libcr Coloniarum apprendiamo che il suo territorio fu distribuito ai coloni prima da Cajo Gracco e di bel nuovo da Giulio Cesare. Un'iscrizione preservata da Lupoli prova che esso godeva del grado di colonia sotto Autonino Pio ed altre iscrizioni attestano la sua esistenza continuata, quale ragguardevole città di provincia, sino al tempo di Valentiniano. E perciò singolare che non se ne trovi menzione uè in Strabone, uè in Plinio, uè in Tolomeo. Avanzi ragguardevoli della città antica trovatisi sempre in mezzo ai vigneti fuori delle mura moderne e in essi furono rinvenute parecchie iscrizioni, frammenti di statue, di colonne, ecc.
La battaglia suddetta fra Pirro ed i Romani, sotto i consoli P. Sulpicio e P. Decio, durò due giorni. Nel primo la vittoria rimase indecisa; ma nel secondo le legioni romane furono sgominate dagli elefanti e dalla cavalleria degli Epiroti. I Romani ebbero 0000 uccisi e 4000 Pirro. La battaglia fu combattuta nella pianura sottostante, ma in vicinanza immediata delle colline, in cui ripararono i Romani per porsi in salvo dagli elefanti e dalla cavalleria di Pirro.
Il 31 marzo 1246 Marino d'Ebulo, generale di Federico II, vi sconfisse gli Apuli insorti sotto il cardinal Ramerò.
Il nome d'Asculum non rinviensi negli Itinerari, ma da un'antica pietra militare scoperta sul luogo apprendiamo ch'era situato sopra un ramo della via Appia, che conduceva direttamente da Benevento a Canosa.
Intorno al 900 l'occuparono i Greci, i quali, dopo vent'anni, furono, sotto il coniando d'Abdila, sgominati ed espulsi dall'esercito di Ottone. Nel 1041 se ne insignorirono i Normanni e fu dato a Guglielmo. Nel 1079 fu assediato e preso da Abiliganlo, il quale ne espulse Boemondo: ma fu riconquistato circa il 10S0 dal costui padre Roberto. Ruggero Guiscardo, padre di Roberto, ne fece atterrar le mura e la diede alle fiamme dopo vinti e domi gli abitanti insorti; ma egli stesso la fece poi ricostruire.
Carlo I d'Angiò diede Ascoli in feudo a Guidone d'Arlessis, dal quale passò successivamente in possesso delle famiglie D'Aquino, Marcano, Sabrano, De Florenzia, Orsini di Taranto, Caraccioli di Melfi. Carlo V la diede a Filippo principe d'Orange e,