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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarla — Italia Meridionale
   E qui un'altra leggenda. Quando il divoto imperatore s'inginocchiò orando, la caverna fu illuminata improvvisamente da una luce celestiale ed un coro d'angeli incominciò a cantare. 11 grande Arcangelo Michele apparve con nelle inani un messale, eli'ci presentò a Nostro Signore, il quale divenne visibile Egli baciò d libro ed ordinò a San Michele di consegnarlo all'imperatore, il quale rimase corno pietnUcato per tener sacro. L'arcangelo l'afferrò per le anche c In fece piegare per baciare il messale, e il povero Arrigo 11 rimase sciancato sino alla inulte. — Credal Juducus Affilia! sciamerà qui più di uri lettore, ma noi narriamo una leggenda, non predichiamo.
   A11illustri pellegrini in ogn tempo accorsero in gran numero a questo Santuario e citeremo Lotario 11 imperatore di Germania, Stefano re di Dalmazia, Urasio re di Serbia, Carlo d'Angiò, San Bernardo, San Francesco d'Assisi, Santa Brigida, Santa Caterina e moltissimi altri clie troppo lungo sarebbe enumerare.
   Annualmente, nei primi giorni di maggio, innumerevoli pellegrini dagli Abruzzi, dal Sanino e dalla Basilicata si recano in pellegrinaggio, conducendo con loro le famiglie, per chiedere favori al l'Arca il gelo, o per ringraziarlo di grazie che credono di aver ottenute. Vanno generalmente a piedi, viaggiano spesso intiere settimane, salmodiando, divisi per compagnie, traversando città, monti, pianure, diretti verso il Santuario, a cui si approssimano cantando le lodi dell'Arcangelo, commossi e fiduciosi di ottenere da lui quanto desiderano. Questi pellegrini, quasi tutti poveri lavoratori, si assoggettano a fatiche, a privazioni, a disagi d'ogni sorta, recando sulle sfalle cibo per parecchi giorni e dormendo sulla nuda terra pur di trovarsi a Monte Sant'Angelo il giorno della festa.
   La spelonca si addentra profondamente in una rupe, di cui le pareti sono occultate da sacri edilìzi, e per scendere giù al Santuario si pon piede entro una porta gotica con due colonne ai due lati, lu mezzo all'arco aeutu siede la Vergine col Putto in mezzo a Sun Pietro e a San Paolo, gruppo in marmo scolpito con molta squisitezza di gusto e nobiltà di sentimento. Sotto la Vergine— e par più una minaccia che un invito al pellegrino — sta scritto: Tembilis est locus iste. IPic burnus lìti est et l'urla Codi. E sopra un'altra porta, con suvvi una serio di arcivescovi e di alili personaggi nelle nuvole: Ad honorem Sancii Michaelis Archangeli magistcr Sintcon de line fccit hoc opus. A. I). DCC.
   Ambedue le porte introducono in un'ampia sala a vòlta, ove sono esposti in vendita amuleti, medaglie, statuette dell'Arcangelo in alabastro, ecc., ed uri lunga scala di 54 gradini, tagliata ni parte nella roccia conduce al basso sotto alti archi acuti, fiocamente rischiarati dalla luce che filtra ila fori nella roccia ad un cortiletto, con in giro una galleria. Codesto cortiletto doveva essere anticamente un cimitero, come quello che è coperto di lapidi commemorative ed a sinistra scorgonsi due belle tombe, una delle quali con la figura di un cavaliere inginocchiato e la data 1-107 Dal lato est si entra nella chiesa situata per il lungo davanti la sacra spelonca. \i si pon piede per una porta dì bronzo in istile romano fatta costruire nel 107G a Costantinopoli dal ricco amalfitano i'untaleone, quel desso che ornò, come abbiati) visto, di una porta consimile la cattedrale d'Amalfi. In ventiquattro compartimenti vi si veggono lavorate a niello molle figure rappresentanti tulle apparizioni d'angeli: la Cacciala di Adamo e di Eva dal paradiso terrestre per mezzo del Cherubino; gii Angeli al cospetto di Àbramo, Giacobbe, Daniele e /accana ; San Pietro liberato dal carcere da un angelo, e cosi via via sino all'Apparizione di San Michele al vescovo San Lorenzo in Siponlo. Leggonsi sopra la porta quelle parole che l'Arcangelo avrebbe, secondo la leggenda, dette a quel vescovo : Ubi saxa panduntur, ibi peccata hominum dimilluntur. E quindi Ilaec est domus specialis, in qua noxialis qttaeque actio diluitur.
   La chiesa, edificata sotlo Carlo I d'Angiò, é tutto ciò che vi può essere di più originale: una grande ed unica navata di architettura gotica, formata a destra dalla caverna originale ed a sinistra da muratura con finestre gotiche da cui piove la luce; da questo lato è anche il coro con banchi e stalli in legno pei canonici. A destra si accede al Smela Sanctormt, alla grotta miracolosa, il cui pavimento è in marino bianco e rosso.
   All'aliar maggiore, sotlo un ricco baldacchino, sorge la statua in marino di San Michele, alla circa tre piedi, della fine del Rinascimento. L'Arcangelo indossa la corazza con suvvi una clamide che ricasca alle spalle; un'alta corona gli cinge la lunga e bionda chioma inanellata; ha le grandi ali aperte e distese; con la destra impugna la spada e con la sinistra imbraccia lo scudo. Comecché