Mandamenti e Comuni del Circondario dì San Severo 153
Fig. 47 — Monte Sani \ngelo : Castello dello del Gitjanic.
caverna per sua dimora terrena. San Lorenzo sali con un seguito de' suoi diocesani sulla montagna e, vinta l'esitazione, entrò nella buia spelonca, la quale fu illuminata improvvisamente da una luce soprannaturale e le sue aspre pareli apparvero tappezzate di ghirlande di fiori, sorrette da titani angeliche. In un lato stava un altare di pietre preziose e sopra di esso San Michele clic lasciò l'impronta del suo piede sulla roccia sopra la quale si vede sempre. San Lorenzo fece edificare una chiesa all'ingresso della spelonca e la consacrò il 29 settembre del 493.
L'imperatore Zenone concorse alla costruzione di quésta chiesa, inviando molti marmi preziosi e 150 libbre d'oro; Pantaleone CartoGlarc, nel 1UTG inviò da Costantinopoli una magnifica porta di bronzo che vi si ammira tuttora; Carlo I d'Angiò fece innalzare a sue spese il grandioso campanile e la maestosa scalinata; Ludovica di Dura zzo le donò la conca d'oro nella quale aveva fatto battezzare un tìglio Carlo, clic divenne in seguito re d'Ungheria;! Ladislao, Ferdinando I d'Aragona, imperatori, re e principi inviarono in seguito altri pregevoli doni, cosicché il Santuario acquistò moltissime ricchezze e fu circondato di tanta venerazione che i varii principi normanni, ssevi, aragonesi ecc. i quali si succederono nella dominazione di questa regione, non osarono chiamarsi principi di Monte Sant'Angelo, ma presero soltanto il titolo di signori d'onore di Monte Sant'Angelo, riconoscendo con questo che il vero signore e principe del luogo era l'Arcangelo Michele.
I Longobardi saccheggiarono nel 657 il Santuario, ina quando l'imperatore greco Costante II conquistò l'Apulia, dotò largamente la chiesa e Morite Sant'Angelo rimase bizantino sino all'arrivo dei Saraceni. Il sultano saraceno di Bari distrusse la chiesa e s'impadroni nell'8G0 del tesoro, e porzione della montagna ha sempre nome .l/o;i(e Saraceno.
ÌN'el 998 l'imperatore Ottone III lasciò Roma a piedi scalzi e, traversando Benevento e Siponto, salì l'aspra montagna sempre a pie nudi per supplicare il grande Arcangelo a degnarsi di purificarlo dal sangue del console Crescenzio, che per suo ordine era stato barbaramente assassinato iri Roma. Un pellegrino cosi illustre accrebbe la fama del Santuario di Monte Gargano, ed Arrigo II prima di far ritorno in Aleimigna, dopo cacciati i Greci dall'Apuli;',, sali aneh'egli al Santuario.