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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di San Severo
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   grandiose, ma senza alcun carattere e le nuiclic cose meritevoli di attenzione sono, nel cortile, alcuni ruderi marmorei dell'antica Siponto e due bei capitelli di colonne corinzie alla porta d ingresso.
   I conventi furono soppressi in Manfredonia come in ogni dove, in Italia; quello, già dei Domenicani, grande edilizio dipinto 111 giallo, va annesso alla chiesa del medesimo ( Irdine, una «Ielle più antiche della città, come 1 devasi dalla porta, in istile romano. La piazza che le sta innanzi fu ridotta a giardino e nel convento risiede ora il Municipio.
   AI termine del corso Manfredi sorge sul golfo il castello Vngioino, un quadrilatero con mtui e iozzc torri, intieramente simile alle altre castella delle città marittime lungo l'Adriatico e anch'esso in via di sfacelo. Quantunque ideato primamente da Manfredi, il castello fu fatto costruire da Carlo l dal suo architetto mastro Giordana da Monte Sant'Angelo sul Gargano, il quale costruì eziandio le stupende mura della città, che il vincitore di Manfredi, per ispegnerne persino la memoria volle chiamata Nuova Siponto, ma i ni gli abitanti serbarono fedelmente il nome di Manfredonia. Il castello resistè agli assalti del maresciallo francese Lautrec, quando invase il reame di Napoli, ina non ai Turchi nel 1020.
   Comochò poco florida, Manfredonia è sempre un grande emporio di granaglie. La pastorizia, la pesca e l'agricoltura sono le occupazioni principali di parte degli abitanti. La pianura non ha vigneti e il vino viene da Ha l'Ietta o da alcune pentirci del Galgano, detto perciò vin di montagna e squisito.
   V 3 chilometri lungo la strada a l oggia e non lungi dal mare, sorge un'antica chiesetta, Santa Maria Maggiore di Siponto (fig. 1C), già cattedrale arcivescovile ed ora unico residuo medievale dell'antichissima Siponto, scomparsa ila oltre C00 anni e di cui tratteremo qui sotto. Sulla piazzetta solitaria ed erbosa, che le sta innanzi, drizzasi ancora un'unica colonna antica senza capitello e sul terreno scorgonsi alcuni ruderi di un tempio antico. Questa chiesa, costruita nel secolo XII, ha itti portico ad archi in istile romano, una porta con colonne sorrette da leoni, e la facciata è 1111 semplice quadrilatero giallo senza alcuna composizione. Sotto sta una bella cripta 0 soccorpo (chiesa sotterranea) a cui si scende per ventini gradini. Ila due absidi e venti antiche colonnette granitiche (le quattro grosse colonne d'appoggio furono aggiunte nel XVsecolo) tolte ad antichi edilizi. Sopra la cripta è la bella chiesa superiore costruita nel 150S a sostegno dell'altra cadente e fatta compiere da papa Giulio 111. La Madonna venerata è bisantina, con la fronte velata all'orientale e con dolce e sublime espressione.
   L'antica Siponto
   Si pus, Si poni in iis, antica città dell \pulia sulla costa dell'Adriatico, immediatamente a sud del gran promontorio del Gargano, e nella piccola baia del gran golfo di .Manfredonia formato dal Gargano col prolungamento della costa dell'Apulia. Il Ce raro (Cerbahts) c il Candidarci shoccano a breve distanza <1 sud di Siponto nel Pantano Salso.
   Come la più parte delle antiche città in quella regione dell'Apulia, anche Siponto vuoisi fondata da Diomede re d'Argo, reduce dall'assedio di Trojan ma, trattane questa incerta ed oscura tradizione, la quale non significa probabilmente se non clic la città era una di quelle appartenenti alla tribù Daunia degli Apuli, noi non abbiamo dati che fosse una colonia greca. Il nome è stretta mente analogo nella forma ad altri in questa parte d'Italia — come Hydruntum (Otranto), Buluntum fP.itonto), ecc. —: e la sua greca derivazione da Tr-.ly. (Siptis, in italiano Seppia, mollusco marino ben nolo il cui maschio adilimamlasi Calamaio) è probabilissimamente fittizia. La forma greca di Si pus è adottata anche dai poeti romani Silio Italico e falcano.
   L'unica menzione di Siponto nell'istoria, prima della conquista romana, è quella della sua presa per Alessandro, re dell'Epiro, intorno il 330 av. C. Del modo onde passò sotto il giogo dì Roma nulla sappiamo; ma nel 104 av. C. vi fu stabilita una colonia romana nell istesso tempo che fon-davansi quelle di Salerno c di Policaslro sul Tirreno.