Parie Quarta — Ilalia Meridionale
Mandamento di MANFREDONIA (comprendo il solo Comune omonimo). lenitomi ampio e fertile, bagnato dai liiimi ( andeiaro, t ervaro, Carapella, dal lago di Salpi o dalle eiisidetlo Pulluli Sifmiilhif, bonificate in gran parte.
Manfredonia (01-00 alt.). — ( osidtìta da re Manfredi, fin; incominciò a fabbricarla nel l,.ìf» con le macerie della vicina Siponto, die descriveremo più sotto, a pochi metri d'altezza sul liwdlo del man; eil a 37 rhiloiiietri a nord-est di Foggia, a cui è congiunta da 1111 tronco ferroviario. Giace sul golfo di Manfredonia, che forma un seno dell'Adriatico, e stendesi dal l'estremità orientale del Gargano al promontorio orientale di parlotta» molto ampio, rome quello che più s'iuseua entro terra e porge ad un tempo 11110 scalo sicuro. Questo golfo superbo, osserva il Grogorovins, non offre, segno ili vita, tu'* di movimento.; non mai un bastimento ili grande portata viene a gittarvi rincora. Anche il commercio con la Dalmazia, di cui le coste soli poco lontane, pare sia scarso all'atto, Don vi approda qualche piroscafo della linea \11cona-Xapoli e qualche divisione della squadra italiana vi si reca a fare le sue esercitazioni. Ultimamente fu restaurato od ingrandito il porto, già costruito sotto Manfredi od alla cui estremità ergesi 1111 faro.
La giacitura di Manfredonia è piana affatto. È costruita 111 forma di quadrato e il lato verso la campagna è cinto ancora in parte delle antiche mitra. Vi era in addietro la porta di Foggia, atterrata nel 18G0. Quattro 0 cinque vie principali intersecate da altre minori transversali. Oltre il corso .Manfredi le vie più notevoli addiman-dansi: via dello Grazio, via Cristallina, via delle Cisterne, via San Matteo, via della Tribuna e via del Castello. Il lastricato è. in pietra calcare, tagliata regolarmente e 111 generale assai buono; eccellente addirittura nel corso Manfredi.
Manfredonia ha un aspetto moderno e si capisce: presa d'assalto, nel 1020, dai Turchi fu data alle fiamme e riedificata in seguito, sì che nulla più vi si vede di antico, nulla di gotico, nulla che provenga dai tempi di Manfredi 0 degli Angioini, toltone alcune chiese e quel che ancor sopravanza delle mura e del castello. Trattone pochi odifizi, sopratutto conventi che hanno un corto aspetto di palazzi, il rimanente non è che casupole imbiancate, con tetti a terrazzo, in quello stile che ha del moresco così connine nei golfi di Salerno e di Napoli.
Anche nei muri esterni e sulla strada delle case di Manfredonia non ischiudonsi che rare finestre, talora nella forma strana d'una foglia. Sulla porta di molte di queste case vellosi in una nicchia la figurina ^vW Arcangelo San Michele (di cui diremo a lungo sotto Monte Sant'Angelo) ili pietra del Gargano, che arieggia l'alabastro.
Quasi nel centro della città ergesi la Cattedrale, edilizio mediocre con piccola cupola, moderna al tutto nell'interno e ad una navata. Le sorge accanto un piccolo ma grazioso campanile, terminante anch'esso a cupola ed in pietra calcarea giallastra. Per questo campanile Manfredi, secondo la cronaca antica ili Matteo Spinelli da Gio-venazzo, ordino < che so facesse ima campana grossissima che se senta cinquanta miglia dintro terra, a tale che haveria potuto venire succurso so Manfredonia fosse stata assaldata ila nemici, mentre è poco abitata e da c.hella hora se dicette che lo Re \olia capare de le terre grosse de tutta Puglia tante casate per terra per fare Manfredonia terra ili treni il ia fuochi >.
La gran campana fu fusa e re Manfredi si recò, nel 1263, a sentirla suonare; ma non gli andò a versi perchè non suonava forte come avrebbe voluto e la fece rifondere aggiungendovi altro metallo. Ma la campana non rimase a lungo in Manfredonia, elio Carlo d'Angiò ne fece un'offerta al santuario di San Nicola di Bari, finché ne furono coniate da ultimo delle monete.
Dopo la distruzione della città poi Turchi la Cattedrale fu ricostruita dal cardinale Orsini e non vi si veggono perciò monumenti, che fnrono tutti distrutti.
In vicinanza della Cattedrale ergesi il gran palazzo Arcivescovile, fatto edificare dopo il 1565 dagli arcivescovi Tolomeo Galli e Domenico Ginnasi, edilizio di forme