Mandamenti e Comuni del Circondario dì San Severo 147
podio in quella parto d'Italia, ohe conservarono la loro prosperità sotto 1 Impero romano. Plinio la qualifica una colonia ed essa aveva perciò ricevuto probabilmente una nuova colonia sotto Angusto. Il suo grado coloniale è anche attestato dalle iscrizioni e dalla Tabula Pentingrriana e parrebbe che fosse, nel IV secolo, una delle città più considerevoli dell'Apulia.
Anche dopo la caduta dell'Impero romano Luceria conservò a lungo la sua prosperità e, nel \ II secolo, è annoverata da Paolo Diacono fra le urhes saliti opulenta e clie rimanevano sempre noli \pulia. Ma nel 6K3 fu tolta ai Longobardi dall'imperatore Costante, il quale la distrusse intieramente. Ne pare si riavesse da questo colpo se non quando fu rialzata, come abbiamo visto, dall'imperatore Federico 11 (die vi dedusse la sua colonia saraccnica (detta Lureria Stirtireimriim). per distinguerla da altre, due città omonime nell'Umbria e nella Oallia Cispadana.
La seguente iscrizione, posta sopra una delle sue porte, ricorda questo ingrandimento ed abbellimento della città:
Su imi il li m urbs (iterimi imnlitm I.n et ria darà El Bcnei'Ciiltrni consorti ttilissìnw tri/ni Diritti irafm CwslaiifiM ni Fedcrinis Siirgcre me ferii pulmini fctiUpie poteiih'lu.
Ma Carlo d'Angiò non tollerò il dominio dei Saraceni in Lucerà e ne cambiò il nome in quello di Lureria Chrislìannrnm, allogandovi altre genti cristiane, fra cui non pochi artieri a cui fu anche largo di sovvenzioni pecuniarie. Il suo successore sul trono del reame di Napoli, Carlo II lo Zoppo ( 12S.V1S)'.)'). largì nuovi privilegi alla riedificata e ripopolata Lucerà, a cui pose il nuovo nome di CirilnxSaw'im Ahtrkte che non durò però a lungo, posciachò, per ordine di Carlo V, fu ristabilita, nel 15,33, l'antico di Lucerà. Lo stesso Carlo li fece riedificare il suddescritto castello con regio palazzo di Federico II. e sulle rovine della moschea fece innalzare il magnifico duomo di Santa Maria che abbiamo descritto. Roberto II (il Sarto), che regnò in Napoli dal 1309 al 1313, diede Lucerà in dono al duca di Calabria e 1 imperatore Carlo V ne fece pai un altro dono a Giovanna sua nipote, finché sotto i suoi successoli entrò, come le altre città, nel diritto comune.
Ebbe sede vescovile sin dal III secolo dell'era cristiana e la sua diocesi odierna è siiffraganea, o dipendente da quella di Benevento.
L'inglese Kepppl Craven (1821) descrive l'ultimo orribile conflitto dei Verdarelli famosa banda di briganti, di cui fu testimonio nelle vie di Lucerà e il loro finale sterminio per sudorazione in una cantina.
Livio piarla di Luceria come situata in pianura; ma se tal era, la colonia romana dovette essere trasportata in alto, dacché gli avanzi esistenti non lasciano dubbio che la città antica occupava lo stesso luogo dell'odierna. (Ri avanzi degli edilizi non sono di molta importanza;: ina vi furono rinvenuti frammenti dì scoltura, iscrizioni, ecc., le quali ultime furono raccolte dal Mommsen nelle sue Inser. Itegu. Xeap. (pagg. 50-54). Le adiacenze d Luceria andavano rinomate anticamente, come ancora al presente, per l'abbondanza e l'ottima qualità delle loro lane, vantaggio comune del resto a tutto il distretto vicino dell Vpulia.
Tolomeo, Vppiano, Torquato Tasso e tanti altri confusero Lucerà con Nocera e la stessa confusione occorre del continuo nel medioevo; ma la correttezza dell'ortografia dì Lucerà è ben assodata dalle iscrizioni e dalle monete.
Uomini illustri. - fi. M. Campana, eminente avvocato del Foro napoletano; Domenico Lombardi archeologo illustre, letterato e giureconsulto ; fi-, M. Secondo, letterato e giureconsulto; Diego Ponghi, fondatore del Museo omonimo; Francesco del Buono, letterato assai noto.
Coli, elett. e Dioc. Lucerà - P3, T. e Str. ferr.