l'urie Quarti — Italia Meridionale
tempio «li Cordo e fu edificata dagli aiutanti cristiani (piando Federico II trasportò i suoi fidi Saraceni dalla Sicilia iiell'Apulia.
Magnifico è il panorama, die spiegasi da Lucerà innaii/.i allo sguardo meravigliato. Ad est foggia biancheggiante sotto la vivida luce del sole e. la grande pianura ondulata che stendesi sino al golfo di Manfredonia; a nord la gran massa del 'largano e lontani lontano, a nord, la striscia argentea del l'Adriatico. A sud ed a ovest gli Apemiitii di lìeneveiito, di liojaiió e di CainIwjh;is*o, mentre l'antica città hisautina di Troja comparisce quale macchia bianca in mezzo ad una collina verdeggiante. Non meraviglia che il bellissimo ed infelice re Fnzio, quante volte udiva nella sua prigione mentovare 1 Apulia, sospirasse esclamando:
L;i tlo\e è In min ci ire mille e din.
Lucerà anticamente era cinta di mura, di cui iiniangono alcuni avanzi, ed aveva cinque porte denominate di Foggia, di Troja (esistenti tuttora), di San Severo, della Croce e lteal Castello; queste ultime furono atterrate, per ampliare il Pomerio, o spazio lungo le mina. Dalla porta di Foggia incomincia la via principale (lastricata noi! è molto) della città composta di strade e piazze anguste e piccole in generale, come nella piti parte delle citta italiane medievali ed anche, com'esse, quasi tutta imbiancata.
Chiese. — Primeggiano fra le chiese di Lucerà: Sant'Antonio Abate, appartenente in addietro all'Ordine dei Cavalieri Teutonici, ch'ebbe, sotto gli llolienstaufen, ricchi possessi nelle Puglie ; poi San Domenico; ma sopratutto il Duomo (fìg. 42), edificato da Carlo HI d Vngiò sul luogo della moschea principale, ni commemorazione della cacciata o della conversione forzata della popolazione saracena. Nel 131)2 il duomo di Santa Maria, non ancora ultimato, fu consacrato ed è, dopo il castello, di cui diremo qui sotto, il moliinnento più caspi*no di Lucerà e. come dire, il suo centro architettonico.
E un edilizio gotico a tre navate, di proporzioni armoniche, di forme semplici e dignitose. La facciata è una cuspide ad angolo ottuso, con un tondo finestroue e tre, porte gotiche di tufo calcareo bruno. Le sorge allato il campanile, poco alto e terminante in vetta con quattordici stupende colonne di verde antico, un pulpito e un battistero antico (Iig. 4:)). lì bel ciborio gotico fu rimosso a destra dell'aitar maggiore, il quale sta sotto un tabernacolo nello stile di transizione, la cappella del < ìallo, fatta edificare da un membro di questa famiglia, di nU gotico primitivo grazioso, con freschi antichi, vetri dipinti e la figura dormente del fondatore. Nella crociera sinistra il monumento dei fratelli Giulio ed Mmu>, 1loczagciejno con due bei busti marmorei e rilievo della Madonna del IHmjutorla (llitfej.
11 sarcofago di Curio d'Augni è scomparso; ma presso l'entrata principale rimane ancora la sua statua in marmo, d'aspetto giovanile e leggiadro, coi capelli recisi sulla fronte e ricascanti sugli omeri e, cosa strana! coi piedi poggianti sopra due cani piegati sotto il suo peso, emblema forse dei Saraceni conculcati. Sul piedestallo sta scritto in caratteri inodeini: Carolas Andcureitsis A. S. MCCC. 'l'empiitin Dio et Dei-pitene dicaril. Il rimanente di questa gotica basilica fu ammodernato (altri dice sciupato) nel 1SS0-S2 e rimosso il grande antico soffitto in legno di castagno per surrogarlo con una vòlta a granaio. Il Duomo fu poi dichiarato monumento nazionale e riaperto il 15 agosto 1S«)2.
Il Castello o la Cittadella dei Saraceni (tig. 44).— E la più grandiosa delle Puglie ed occupa il sito dell'antica Lucei® presa, come vedremo, dai Sanniti dopo la battaglia delle Forche Caudine e ripresa dal console Lucio Papirio. Sorge ad un chilometro a ponente della città, a 251 metri di elevazione, sull'ultima e più precipite estremità del lungo sprone o colle, che ergesi repente dalla pianura e par destinato dalla natura a fabbricarvi su una fortezza.