Foggia
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e sanguinosi conflitti, lincile venne in potere di Alfonso f d'Aragona, clic si recò più volte a Foggia e v'istituì la cosidctta Dogana di Puglia pei diritti e i tributi di pascolo, come abbiamo visto nella descrizione del Tavoliere delle Puglie.
11 suo successore Ferrante, o Ferdinando che dir si voglia, celebrò con gran pompa e feste sontuose in Foggia le nozze di sua figlia col re d'Ungheria. E hi Foggia dimorò a lungo Isabella, moglie del re Federico, successore di Alfonso II, figliuolo del suddetto Ferdinando; o in Foggia dimorò ancora lo stesso re Federico nel palazzo di Carlo d'Aligio.
Nella guerra dei Francesi con gli Spaglinoli pel possesso del reame di Napoli, Foggia, che parteggiava pei primi, sostenne, nel 1301, l'assedio dei secondi sotto il duca di Nemours, e in ricompensa Ferdinando di Spagna la visitò beneficandola.
Nella famosa guerra fra Carlo V e Francesco 1, ch'ebbe fine colla battaglia di Pavia, Foggia fu presa, nel marzo del 152S, dal Lautrec, il quale, per punire gli abit uiti della loro fedeltà a Carlo V, ne fece strage sanguinosissima; ma fu poi risarcita da Carlo, il (piale le confermò, da Bologna, gli antichi privilegi e le franchigie.
Prese poi parte ali insurrezione di Masaniello in Napoli ed a quella del 161S contro il conte di Mòla, governatore della suddetta Dogana di Puglia, costretto a mettersi in salvo a Manfredonia.
Nulla di notabile sino al 1731, in cui le scosse reiterate dell'orribile terremoto atterrarono quasi per intiero la città, distruggendo coi monumenti molti documenti dell'avita grandezza; essa rimase per lungo tempo un cumulo di rovine, finché si riebbe a poco a poco, ma senza ricuperare l'antico splendore.
Proclamata, nel 1700, la Repubblica partenopea a Napoli-, Foggia inviò delegati a fare adesione al nuovo governo. Il 0 febbraio 1709 fu piantato il classico albero della Liberia e il 27 furono fucilati tre cittadini per averlo abbattuto.
Foggia cadde poi in potere delle bande reazionarie e brigantesche del famigerato cardinal Bullo e, nel ISOli, prestò omaggio al nuovo re Giuseppe Uonaparte, il quale vi si recò in persona, la dichiarò capitale della Capitanata e del Molise, vi stabili uffici superiori e abolì la Dogana ili Puglia nel Tavoliere, deferendone le cause ai tribunali ordinari.
Nel JS10 e 1817, dopo la caduta di Gioacchino Murai, Foggia fu funestata dai due terribili Ugelli l'epidemia ed il brigantaggio; ma anche questi ebbero poi line, come le conseguenze disastrose dell'occupazione austriaca, sotto re Ferdinando.
Ai dì nostri anche Foggia ebbe i suoi patrioti, che contribuirono all'unificazione della patria. ---
UOMINI ILLUSTRI
Molti e di molto grido ne vanta Foggia, a far capo da quel Vincenzo Lanza, a cui fu innalzato, come già si disse, un monumento nella piazza del suo nome. Nato in umile condizione il 7 maggio 1781, morto a Napoli il 2 aprile 1860, colTingeguo e lo studio si acquistò fama di clinico valentissimo e fece coi metodi sperimentali rifiorire in Napoli quella scuola decaduta. Lasciò opere riputatissime: Lezioni, Aforismi, Istituzioni, di chimica, Elementi di medicina pratica analitica.
Giuseppi Rosati, sopranominato, pel suo sapere svariato e per la sua vasta erudizione, VEnciclopedico di Foggia, nato il 21 settembre del 1752 e morto il 1° settembre 1811-, ebbe a 25 anni una cattedra di fìsica e coltivò anche le matematiche, la nautica, la geografia, l'agronomia, lasciando opere Importanti.
Francesco Ricciardi, conte di Canialdoli, nato il 12 giugno 175S e morto il 17 dicembre del 1812, giurista eloqueiitissiino e dotto professore di diritto, impiegato sotto la Repubblica partenopea, consultore di Stato sotto Giuseppe Bonaparte, ministro di giustizia sotto Murat, destituito sotto la restaurazione borbonica per le sue idee liberali
125 — L,a l'ulria, voi. IV.