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l'urlo Quarta — Italia Meridionale
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Foggia vuoisi derivi il nome da Foyae o Fogiae, come cliiamavausi i luoghi paludosi in cui fu edificata e, secondo alcuni, dalle fosse, in cui riponevausi le granaglie. Quanto alle origini pare abbiausi a far risalirò alla suddoscritta Arpi, antica città della Ilaunia, fondata da Diomede poco dopo la presa di Troja, il quale, dopo di essere approdato nelle isole, già descritto anch'osse, di Tremiti e detto perciò Diomedee, sbarcò nella Daunia e vi fondò \rpi, distrutta la quale, dopo le molte e lunghe vicende che già abbiamo narrato, gli abitanti fondarono, non molto lontano, l'odierna Foggia.
La storia primitiva si confonde con quella del rimanente della Capitanata, finché questa rimase sotto l'Impero d'Oriente. Espulsi i dieci dall'Apulia, i Normanni stabilironvi il sistema feudale e diedero la signoria di Foggia a Guglielmo il Normanno primus eomes Apuliae. Conte dWpulia e signore di Foggia fu quindi, dal 1018, Dragone fratello di lui, il quale vi ebbe breve il dominio, posciachò Roberto Guiscardo, insignoritosi in prima della Calabria e in seguito di una buona porzione dell'Apulia, se ne proclamò duca col motto: Ego lìodberlus dux Apuliae et Calabriae. Ne ebbe quindi l'investitura dal pontefice Nicolò Ile, nel 1073, la conferma da Gregorio VII.
Roberto si riconciliò con questo papa che Io aveva scomunicato, dopo di averlo liberato dall'assedio, ond'era stretto in Castel Sant'Angelo a Roma, accompagnandolo poi a Salerno, ove morirono un dopo l'altro a breve intervallo nel 1085, come abbiam visto parlando di Salerno.
Roberto Guiscardo, figlio di Tancredi di Hauteville, fece edificare, nel 1172, la cattedrale di Foggia, ampliata iu seguito da Guglielmo II, suo figlio unico e successore; rovinata dal terremoto del 1731 e quindi restaurata.
Le sorti di Foggia corsero poi uguali a quelle di tutta la Puglia, passata in dominio di Ruggero II conte di Sicilia, il quale, insignoritosi dell'Italia meridionale, assunse i titoli di re di Sicilia, duca di Puglia e di Calabria e principe (li Capua.
Ma la storia incerta sin'allora e confusa di Foggia di viva luce rifulse sotto il grande Ilohenstanfen Federico II, il quale, come abbiamo visto innanzi, trattando dei pochi avanzi del suo palazzo, vi ebbe frequente dimora col suo cancelliere Pier delle Vigne, la cinse di salde mura e, oltre il proprio palazzo, vi innalzò varii pubblici edifizi e grandi caserme, l'abbellì, la favori il più che far si potesse, e v'istituì, fra le altre cose, un tribunale supremo col titolo di Magistrato Imperiale di Giustizia. Morto che fu nell'ancor verde età di 50 anni in un suo castello da caccia nei dintorni, detto Fiorentino, ebbe in Foggia un monumento, distrutto dall'orrendo terremoto del 1731.
Morto Federico, Foggia fu occupata dalle truppe pontificie, sotto il comando di Oddone, marchese di Ilombruch, il quale vi fu però assediato da Manfredi, a cui si arrese dopo sanguinosi combattimenti ed eccitili.
Un altro figlio di Federico, Corrado IV, natogli da Jolanta, nel 122S, in Andria, scese allora in Italia a prender possesso dei paterni domimi, giunse nell'ottobre dell'anno 1251 in Verona, si recò per mare da l'ola a Sipouto; sottomise, coll'aiuto di Manfredi, l'Apulia: conquistò Capua e, il 1° ottobre del 1253, anche Napoli; ma colto dalla febbre morì, il 20 maggio del 1254-, a Lavello, non lungi da Melfi, lasciando un figlio, Corradino, ultimo degli Holienstaufen.
Dopo scoufitto ed ucciso Manfredi nella battaglia di Renevento, Carlo d'Angiò, fratello di San Luigi re di Francia, venuto in Italia a richiesta del papa, vinse, nella battaglia di Scurcola o Tagliacozzo (12GS) il giovine Corradino, che fece poi decollare barbaramente a Napoli, e s'impadronì di Foggia, ove prese frequente dimora, arricchendola di bei palazzi e di splendide ville, e dove morì il 7 gennaio 1284 ed ebbe un monumento nella Cattedrale. Gli succedette il figlio Carlo II, già principe di Salerno, che dimorò anch'egli a Foggia, la quale fu, dopo la sua morte, travagliata da lunghi