Foggia
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spesso a Foggia. Carlo l fece costruire nelle adiacenze fin Pantano) nn castello da caccia. Nella cattedrale di Foggia furono celebrate le nozze di sua figlia Beatrice con Filippo, figliuolo di Bakluìno imperatore di Costantinopoli.
Un altro vestigio, rimasto nella città della dinastia sveva, è un pozzo detto sempre il l'uzzo dell' Imperatore.
LO PITAFFIO
Ferdinando I d'Aragona, clic convocò in Foggia un Parlamento per decidere di assalire i Turchi che avevano occupato Otranto, vi lasciò ini ricordo ni una pittoresca piazzetta quadrata. E questo Lo Pitaffio (fig. 381» come lo chiamano, ovverosia un alto piedestallo angolare,con sopra un altro più piccolo tondo ed oblungo, e in cima una elegante figura giovanile, clic rassembra il ritratto ideale di qualche principe ignoto.
CHIESE
La cattf.onale (tìg. 3*.0- — Molte chiese vanta Foggia, ina tre soltanto meritano una descrizione succinta, a far capo dalla cattedrale di Santa Maria Icona \ etere nel centro della città. \ ha chi la vuol fondata da Roberto Guiscardo ed ampliata da Guglielmo li, normanni, e v'ha chi ne attribuisce la fondazione ai posteriori Ilohen-staufen. La facciata, primitiva ancora a due piani con archi tondi, ha ili mezzo 1111 bellissimo rosone ed è in travertino come il campanile. Nella facciata come nel campanile confondonsi gli stili architettonici bi-santino e gotico-longobardo, per la ragione che l'orrendo terremoto del 1731, il quale atterrò quasi l'iutiera città, distrusse per metà il campanile e in buona parte la Cattedrale; nella ricostruzione successiva di essa 0 non sì volle 0 non si seppe riprodurre il tipo primitivo, donde l'ibridismo.
L'interno ad una sola navata, ammodernato con stuccature ha due cappello maggiori a destra e a sinistra dell'abside; una del Crocefisso, clic vi si vede raffigurato in una statua in legno maggior del vero, scolpita da 1111 Pietro Frosa, chierico milanese, morto a Foggia nel 1711 e sepolto nella cappella: l'altro è sacro alla cosidetta Madonna dei Sette \eli, di cui occorre recar qui la leggenda essendo quella la patrona di Foggia.
Narrano adunque che alcuni dei fuggiaschi dell'antica distrutta città d'Arpi, già da noi descritta in principio, videro un giorno rifulgere sopra le acque stagnanti tre tìamnioliiie, e, ricercando la causa di quel fenomeno, in fondo alle acque stesse rinvennero una tavoletta in legno con sinvi dipinta la predetta Madonna dei ^tte Veli, la quale fu trasportata e venerata nella chiesuola della città nuova, Foggia,