l'arie Oliarla - Malia Meridionale
Il mio nomi' comparisce primamente iiHl*istoria diirauto li' guerre fra i Ituinani c i Sanniti; quando gli Arpani smi menlo\ali in optili là coi Sanniti, e souiiiiiiiisliauti provvisioni al console romano l'api!in per l'as «siiio ili Lucerà nel .'120 av. ti.
£ singolare clic il nome di Arpi più non occorra limante quelle guerre; probabilmente essa si serbò fedele all'allean/n romana, poiché noi troviamo ch'essa diede mia prova notevole di fedeltà nella guerra con l'irro. ftklrihiiiiiMi'aniln un roiiiiuyeiite di 100(1 fiuti e -100 cavalli, prestando valido aiuto ai Itniuani nella battaglia d'/lscw/i/Mi (Ascoli Satriaim).
Nelli seconda duerni Punica, Alpi dille mia parte rilevante. Durante l'invasioue dell'Abulia per Annibale (217 av. (',.) il suo icrritorio fu devastato dai Cartaginesi ; ma, dopo la battaglia di l'aline, fu una delle prime citlà clic schiusero le loro pinti' al riuritoic, il quale pose i suoi quartieri d'inverno nella sua fertile pianura. Continuò a rimanere in potere di lui sino al 21 Ti av. C., in cui dagli abitanti fu data per tradimento nelle inani di l'alio .Massimo, quantunque occupala da una guarnigione di fitWH) Cartaginesi.
Arpi era in quel periodo rosi putente, clic diede in uuVcarimic 11000 armati di tulio punto, ma ebbe grandemente a soffrire dagli effetti della guerra, e non solo non pare ricuperasse la priiuili\a importanza, ma cominciò da quel periodo la sua dccadeu/a compiuta, l'na volta soltanto occorre di nuovo il suo nome nell'istoria, ipiaudo Cesare vi si fermò una notte nella sua marcia a brindisi.
Narra Strahonc che l'ampio circuito delle mura, esistente tuttora a' di suoi, porgeva testimonianza dell'antica grandezza della città decaduta. Nè par fosse fatto alcun tcnlativo per arrestarne la decadenza, ma noi troviamo ch'essa continuò ad esistere come città di poca considerazione sotto Costantino, il quale l'eresse iri sede vescovile.
Il periodo della distruzione compiuta di Arpi e ignoto; solo rimasero poche vestigia delle sue mura, olire i sepolcri ed altri segni della sua antica florida esistenza in un luogo dello sempre Arpa, presso il ton i li te Olone, 8 chilometri a nord dell'odierna i iltà di Foggia, la cui prosperità e floridezza accelerarono probabilmente la rovina compilila di Arpi.
Sa la pi a.
^.¦xknr.ii, Sahipimis, Salpi, fu una delle più ragguardevoli antiche ritti dell'Apulia situata sulla costa dell'Adriatico, ma separata da esso da una laguna o lago salso intermedio, nolo anticamente col nome di Sulupintt l'alta e dello sempre Lngo di Salpi, di cui abbiamo detto nell'introduzione alla provincia. Questa laguna non ha elio mio scaricatore artificiale al mare; ma e probabile che le sue coiuu ideazioni col medesimo fossero aulicamente più ampie e più libere, poseiaeliè Sa lapin era certamente un porlo importante, e al tempo di Strabene serviva a lai uopo così ad Arpi, come a Cani/siimi o Canosa.
In un periodo primitivo fu città indipendente e di grande importanza, a quanto pare. La tradizione attribuisce la sua fondazione, in un con quella delle vicine città suddette di Alpi e Canusiiim, a biomede, o, secondo altri, ad una colonia Hodiana sotto Elpia, mentre Licofrone par le attribuisca un'origine trojana. .Non \'lia traccia clic ricevesse una colonia greca liei tempi storici, quantunque, in un con molte altre città ilei Daunii Apuli, pare subisse grandemente l'influenza ellenica; il che derivò probabilmente dai Tarantini e ili mi periodo non mollo primitivo.
Il nome di Salapia non occorre nell'istoria che sino alla seconda Guerra l'unica, in cui rappresenti) una parie rilevante. Fu evidentemente una delle città dell'Apulia, die ribellarousi ad Annibale dopo la battaglia di Canne, e pochi anni appresso noi la troviamo sempre in poter suo. Era apparentemente una città ben multila, si die Annibale vi raccolse una granile quantità di grano e vi pose i suoi quartieri d'inverno nel 21 i av. C. Rimase nelle sue mani, alla caduta d'Arpi, nell'anno sui-cesrivo; ma nel 210 av. C. venne in poter di .Marcello per tradimento di Biasio, uno ile'suoi abitanti, rapo del partito romano nella città, e la guarnigione fu passata a fil di spada.
La s la perdita par che fosse uu gran colpo alla potenza di Annibale in quella parte d'Italia, e dopo la morte di .Marcello, nel 208 av. C., ei fece un tentativo per ricuperarla mediante uno slrata-geuu la ; ma la frode fu sventata e le truppe cartaginesi furono respinte con gravi perdile.